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venerdì 11 maggio 2012

Costa confidential


Il Costa mi confida che Matt Matteo Matthew e la Pattydesigner si chiavavano in gran segreto. Gran segreto, ma non abbastanza gran, visto che la morosa di Matt Matteo Matthew è venuta a saperlo e ha frantumato con uno snap tra indice e medio la convivenza che da due anni aveva con il mitico art director.
Chiedo al Costa come cazzo fa a saperlo lui. Glielo ha detto Zack. E Zack come fa a saperlo? Perché la sorella del Zack è amica della oramai ex morosa del Matt. Chiedo se adesso il Matt e la Patty stanno assieme, ma il Costa mi dice di no, che erano solo trombamici. Chiedo come cazzo fa a saperlo e pare che anche questa info fosse nel pacchetto Exmorosa di Matt > Sorella di Zack > Zack > Costa > me.
Mi sfugge una cosa. Come fa la Exmorosa di Matt a sapere proprio specificamente della Pattydesigner?
Perché il Matt ha calato le brache e ha vuotato il sacco con tutti i dettagli. Quasi tutti, mi auguro.
Me ne sfugge un’altra: perché il Costa mi dice che erano trombamici? Perché quando la Exmorosa gli ha sgamato una mail porno della Patty nel pc (Matt sei un pirla) avevano già finito di trombamicare da un pezzo. Pare che abbiano trombamicato solo tre volte. Matt sei una minchia fritta, cazzo, lasciatelo dire dal Tazio. Non dico di essere come la Mitica Betta, ma nemmeno come te, come l’evidenza dei fatti suggerisce a chiunque. La Patty chiavaiola non me la vedevo. Poi mi dico che sono coglione a non vedermela: è single e c’ha ventisette anni, cosa deve fare, la monaca?

Poi guardo il bel calabrosaudita e gli chiedo come butta con la suina lebbrosa del bar.
Non si frequentano più. Gli chiedo come mai. Perché la suina lebbrosa ha accampato pretese di ufficializzazione della loro relazione. Ed il Costa è sgommato via con le colonne di fumo dai parafanghi del Vito. E la meravigliosa storia d’ammmore è finita. Che peccatone.
E la SonjaSugna? Chiedo. Quella è in pianta stabile col Max. Bene, dico, no? Il Costa fa spallucce e mi dice séssé. Quindi adesso sono tornati solo loro tre sfigati, Costa-Loca-Umbe? chiedo.
E Ringhio Costa mi dice di séssé e poi aggiunge una massima sull’amicizia che non ci ho capito un cazzo, ma non sono nemmeno interessato a capira. Penso ad un’elaborazione del concetto soli e accompagnati.
Il Loca con la Emy? Progressi nel riavvicinamento? Zero. Anzi, sotto zero. Bene, dico, no? Mica tanto, mi dice il Costa, perché il Loca soffre. Orpo, dico, soffre. Gli passerà, dico. Mi dice séssé.

“E ttu Tà? Come ti bbbuttttta?”
“Bene. Frequento molto un circolo privato, libertinaggio e sadomaso, hai presente? e poi mi sono messo assieme alla Squinzy che adesso è a casa mia in campagna a prendere il sole nuda, che tra l’altro adesso vado, anche.”
Ride e mi spinge una spalla.
“Eddaaaaai non fare il minghione! Daaai come sssthai?” e ride.
Rido.
“Bene dai, nessuna novità, scherzavo, periodo tranquillo, frequento una vedova”
“Ecche non c’avevo chapito che schezzzavi? Una vhedova eh… ma oh Tà è vvvero quello che si dice sulle vedove che c’hanno una fame che…”
Mi faccio serio.
“Assolutamente sì” gli dico sottovoce.
“Minghia ggrande Tà”

E ora vado veramente.

Grazia plena


Ore sei, mi sveglio, tu dormi, mi alzo, vado in bagno, prendo l’accappatoio, il dentifricio e lo spazzolino, scendo, esco, fa fresco, l’aria sulla pelle, sono nudo, cammino scalzo sull’erba bagnata, mollo tutto sul legno del bordo e poi mi lascio cadere nell’acqua gelata della piscina azzurra e mi sento un sultano, un imperatore, un dio, e nuoto, due bracciate, esco con la testa e sento il freddo, mi piace, mi si drizza l’uccello ed esco con la mia spada sfoderata, apro l’acqua della doccia e mi lavo i denti sotto la cascata di spilli gelati e penso a ieri sera.

Cri, cri, cri, cri, cri, cri, cri, è quasi mezzanotte e i grilli sono impazziti, tu mangi e sei un fiume in piena, mi racconti, mi chiedi pareri, sei entusiasta di tutto e ti ascolto, la tua voce mi riempie e mi dà un senso all’esistere, ti verso un bicchiere di vino, che buono che è Taz, continua Chiaretta, voglio che parli, che mi dici, che mi usi per prendere le misure delle cose, perché io ti amo e lo sai, quindi parla, racconta, mangiando, con le gambe accavallate sotto la tavola, con quel piedino che pende sensuale, qui, sotto il portico chic, in mezzo al nulla, cri, cri, cri, cri, cri, cri, cri, sembra d’essere in ferie Taz, sì, hai ragione, cri, cri, cri, cri, cri, poi sparo cazzate e tu ridi, squilli, saltelli sulla sedia inarcandoti come se qualcuno t’avesse fatto il solletico, strizzi gli occhi, ti porti la manina alla bocca, sbotti il riso ed i denti scintillano, la risata ti scoppia in bocca come pop corn al caramello, poi quasi scivoli sulla tavola e mi prendi la mano e mi dici che mai, mai, mai in vita tua sei stata tanto felice, energica, positiva da non sentir la fatica, e di fatica ne hai fatta, che mai nessuno ti ha tanto amata, mai tanto, mai così tanto, tanto di tutto, e ti stringo le dita e ti dico che sono felice a dismisura, ti dico che il mio bilancio emotivo totale di una vita è in attivo, grazie a te.

Cri, cri, cri, cri, cri, cri, cri, cri, domani dormi e poi fai un raid a casa e recuperi roba estiva e non ti dico niente sul fatto che da sabato notte comincerà a nevicare, perché è inutile guastare il tuo stato di grazia ed anche il mio, cinguetti che mi prepari un pranzetto per quando ritorno e ti chiedo come sarai al mio ritorno e con la faccia da porca sorridente mi sussurri “tutta nuda” e mi piace quel “tutta nuda”, mi piace assai e mi alzo, ti giro con la sedia e ti apro le gambe e mi inginocchio e ti lecco la fica mentre mi accarezzi i capelli e mugoli sorridente, a gambe spalancate sotto l’accappatoio di sei taglie più grande di te, spingendo in fuori la fica ispida e sciatta e io la adoro e ti adoro e spero che non passi mai questo periodo di gioia totale e imbecille, perché solo quando si è gioiosamente imbecilli si è veramente felici, solo quando si deve ragionare per poter esprimere i motivi per cui si è felici lo si è veramente, solo quando si sussulta di seduzione immotivata per un ombelico schiacciato si è veramente felici e io sono felice, totalmente felice, felice di farti venire leccandoti rapito la fica, entusiasta di sentirti dire che hai una voglia mannara, orgoglioso di sentirti dire che hai voglia di fare la troia per farmi arrapare.

Cri, cri, cri, cri, cri, cri, cri, cri, ti addormenti serena e fuori la notte è blu e calda e io resto steso a guardarti, adorante, cri, cri, cri, cri, sei tornata e domani, cioè oggi, è venerdì e ci sarà il sole e ci sarai tu e ci sarò io, con te, cri, cri, cri, cri.

Arabesque


La pasta fredda con pomodorini, basilico, cipollotti, zucchine julienne sottilissime, feta, olive, olio d’oliva e un pizzico di peperoncino, mi faccio la doccia che è un caldo torrido, mi lavo, mi insapono, ti penso e mi tira, l’acqua mi masturba, mi infilo le dita nel culo, mi allargo, mi frugo, godo, ma non voglio venire, mi asciugo, i capelli arruffati, sono sexy, mi strofino, la spugna sulla cappella mi eccita, mi vesto, non metto mutande, bermuda e camicia e poi scendo, scalzo e sensuale, mi verso un whisky, fumo, ti aspetto, mi palpo e poi finalmente due fari nel viale, si spengono, scendi, ti rivedo, resto immobile, corri ridendo, mi baci, nessuna parola, solo lingua, mani fameliche, siamo nudi, ti lecco le ascelle sudate, mi succhi i capezzoli forte, mi piace, sei calda di dentro, la fica ti si squaglia, ti chiavo, ti fotto, ti scopo, ti sfondo, sorridi e sussulti, ti sbatto, ti trombo, ti monto, le gambe per aria, ti lecco le dita, puzzi, maiala, quando puzzi ti adoro, il tuo puzzo mi infoia da bestia carnivora, mi pianti le unghie nella carne e mi implori di sbatterti forte, ti schiaccio le guance frullandoti il cazzo nella sorca inzuppata, apri la bocca e ci sputo di dentro, mugoli persa e mi chiedi di farlo ancora e io sputo sulla tua lingua da troia e ingoi a occhi chiusi, ti dico che t’amo e mi dici che m’ami, entriamo entrambi con gli indici tra il cazzo e la fica squagliata e godiamo a sentire di dentro che liscia e che zuppa che è e poi cominci a cantare e mi schiacci i fianchi con le gambe e io accendo il turbo e ti sborro di dentro mentre urli e canti e godi graffiandomi le braccia e poi cadiamo disfatti sui lettini da sole sotto il portico chic e mi dici “ciao” e ti dico “ciao” e mi accarezzi e sorridi e sei qui, finalmente, mi sei mancata da matti, ti accarezzo la fica ispida e mi piace così sciatta e sorridi, mi baci, mi strizzi, mi seghi, non mi diventa molle, resta duro da prima, mi sali in grembo e te lo infili di dentro e lo rifacciamo e ti annuso e ti lecco e ti adoro e torniamo a venire assieme dopo un bel po’ in cui ci siamo goduti e sei tornata, sei tornata, sei tornata, sei qui, mi avvolgi, mi aspiri, mi lecchi, mi accarezzi di ricci sensuali e la tua schiena, la tua voce, i tuoi occhi, il profumo del tuo fiato, dei tuoi piedi, di te, di tutto, qualsiasi cosa, ma tua, tua, tua, tua, tua, mia per sempre, giuramelo, sì tua per sempre amore, ti amo, ti amo, sei qui, sono felice ed isterico, anche io e ridi e la notte è stellata ed è un momento che se anche campassi cent’anni non lo scorderò mai.

E’ un momento che vale la fatica insopportabile di essere sopravvissuti.
Te lo dico, mi guardi, sorridi commossa e mi abbracci e mi inondi di capelli e ti amo.
Tutto qui.

giovedì 10 maggio 2012

Milagro!


Credevo sarebbe stato un Calvario ed invece una telefonata di cinque minuti fa ha fatto volare le rondini in ufficio. E’ partita. E’ per strada. Il che significa che arriverà alla Cauntriaus per le ventuno e trenta circa. Meraviglioso. Adesso andrò dal verduraio, comprerò fresche verdurine di stagione e non e preparerò amorevole una pasta fredda da consumarsi pre o post coitum. La mia polpetta di carne di culo ritorna e stanotte dorme nel letto del suo Tazione preferito e questo è a dir poco sublime.
La accoglierò con un mojito gigante e poi, così bella sudata e odorosa, le farò sentire quanto grosso e duro è l’amore che provo per lei, piccola cucciola dalle natiche voraci.
Ah, come sono contento, come sono felice, che scenari di passione mi si parano dinnanzi allo stanco sguardo che ho.
Se solo non fosse che domattina, cazzodipurissimamerda, devo inderogabilmente venire in questo luogo di sofferenza e di noioso lavoro! Ma domani nel primissimo pomeriggio Lord Tazionhart si sbraca alla sua Cauntriaus in compagnia della sua Odalisca peccaminosa, come si conviene a dignitari del suo rango.
Ha!
Mojito e hierba buena! A valanga!


(Dove per hierba buena non debbasi intendere la menta cubana, ma era un’ovvietà che ci stava, ci stava.)

Scuoiare


La Skizza cinguetta come una cardellina felice, a bordo della sua automobilina in direzione Taurus.
E’ felice perché qui, in Italy, ci sono 25 gradi, mentre lì, nella Perfida Albione, ce n’erano 11.
Cinguetta come una passera felice, perché stasera torna tra le braccia accoglienti del Tazione Superstar, che non ne poteva più di questa separazione forzata. E nemmeno il Tazione Pornostar, a dire il vero.
Ride euforica perché s’è levata dei sassolini dalla scarpa ieri, con tutti.
Ha detto a tutti, boriosa e puttana, che secondo lei tutti quanti dovrebbero andare a lavorare in un’agenzia e fare gavetta, perché robe del genere non si vedono nemmeno nella savana.
Il direttore creativo l’ha presa in ridere, ma le due zoccole si sono offese, che era lo scopo della giovane Chiara.

Che bello.
Non vedo l’ora.
Non vedo l’ora di alternare ritmicamente la chiavagione con la conversazione ridanciana.
Le ho detto che là nella Cauntriaus tutto è pronto, tutto è rasato, tutto è pulito. Le ho prospettato la giornata solatia di domani e la sua abbronzatura bordo piscina alla quale mi unirò anche io, nel pomeriggio.
E’ stato tutto un “sì”, una cosa commovente.

“A proposito di rasature, bisogna che prenoti dalla tipa per andare a farmi scuoiare la topa”
Mi pace la SkizzaSplatter.
Scuoiare la topa è veramente kewl.

Si comincia

E' con viva e vibrrrrante foddizfazione che posso annunciare di aver incrociato la Delizia, prima, mentre facevo la spesa. Trattavasi di giovane donna in shorts e infradito. E tutto questo, specialmente oggi, è assolutamente sublime.


Coup de théâtre


Una serata di maggior presenza della sera precedente. Chiacchiero nel Salone Principale con la Coppia Bestia, la Signora Dai Capelli Corti e l’Amante. Le Musiciste suonano, la Violinista è lì.
Poi Alcyator e Raphaèl entrano, prendendo una dormeuse e la posizionano al centro. Stazionandovi accanto, composti, quasi sull’attenti.

E di lì ad un minuto arriva lei, la Padrona. Con addosso solo quella tunica nera col cappuccio che vedo spesso addosso ad Habana, ed un vertiginoso paio di platform, che so essere sempre di Habana. Che però, questa sera, non ha bisogno di niente di tutto questo, perché è completamente nuda, con la mascherina nera, il collare e il guinzaglio tenuto dalla Padrona, le cavigliere e le polsiere di cuoio allacciate dietro la schiena, scalza. La Padrona e la sua Schiava di Ebano.

Habana sosta in piedi, eretta, nudissima, col guinzaglio che le pende in mezzo ai seni. E tutti la guardiamo, bellissima, aliena, statuaria.
Miss Milly le libera i polsi e le sussurra all’orecchio, e lei scatta a sfilarle la tunica da sopra la testa, rapidissima. E Milly, per la prima volta da non so quanto tempo, compare completamente nuda a tutti gli ospiti. Si lecca la mano destra ed inizia a masturbarsi delicatamente, passando in rassegna davanti a tutti, issata su quelle vertigini nere, lasciandoci ammutoliti, seduti, immobili. Poi, una volta davanti a me, alza il dito indice della mano destra, indicandomi, e poi ritorna al centro.
Ed Habana viene felina da me a prendermi per mano per condurmi dalla Padrona, nel centro della stanza.

“Fammi godere. Ora.” dice Miss Milly con voce fredda e stentorea, distinguibile da tutti.
“Fammi godere”, non “Scopami”. Perfetta scelta della frase, perfetta.
Ed Alcyator, Raphaèl ed Habana mi spogliano, mentre la Padrona, seduta sulla dormeuse a gambe aperte, ostenta un’oscena masturbazione.

Davanti a tutti.
Una Maestra.
Un evento estemporaneo, inatteso, forte.
Una cosa che rimbalzerà tra i telefonini di tutti, domani.
La Padrona ha eletto un prescelto e lo ha scopato, davanti a tutti.

Mi sono fatto cavalcare furiosamente, rumorosamente, violentemente, bestialmente.
Nessun rapporto orale, Milly non succhia nessuno. Lei è la Padrona. Lei si fa leccare, ma non succhia.
Lei cavalca, ordina, secca, a voce altissima, assume la posizione, si attende impegno, performance, durezza, resistenza, brutalità scomposta, assenza di sentimentalismi. Ed io le ho dato tutto questo, sentendola godere veramente, perché io conosco come gode veramente Milly. Ed io ho goduto visceralmente a performare duro davanti a tutti. Mi sono sentito un dio, ho finito per crederci di essere stato veramente il prescelto, pur sapendo benissimo che al mio posto non ci sarebbe stato nessun altro, perché Milly è schizzinosa e selettiva. Ma quella era l’unica finzione. Il resto era tutto vero. E tutti sono finiti per credere veramente che, la prossima volta, pur non sapendo quando sarà, al mio posto potrebbe esserci uno di loro.

“Adesso voglio vederti sborrare. Sega!” ordina ed io eseguo. Mi masturbo furioso, a gambe larghe, semi steso, davanti a lei. Mi schizzo sulla pancia non appena appoggia il piede nudo sulla mia coscia, tormentandosi la passera pelosa, simulando un orgasmo rabbioso e compresso.
Che so essere finto. Ma lo so solo io.
Pausa di sospensione, rimango ansimante. Tutti sospesi.

L’Amante scatta in piedi e lancia l’applauso. Entusiasta. Viene seguito da tutti i presenti, che si alzano in piedi. Standing ovation. Milly sorridente si fa rimettere la tunica da Habana. Jezebel, arrivata dopo, mi passa un asciugamano. Le Musiciste suonano Vivaldi. E’ il delirio collettivo.

Miss Milly c’è.
Eccome se c’è.

OGGI

Bonjour!

E’ oggi. E’ il C-Day, o l’S-Day, come preferite. E’ oggi, è oggi.
Alle undici e dieci, salvo ritardi, il volo British Airways proveniente da Londra riporterà sul patrio suolo la mia odorosa polpetta di carne di culo. Sono felice ed entusiasta, sollevato, liberato da ogni male ed amen.
Certo non la vedrò subito, perché la mi parte dall'aeroporto con l’autovettura e la mi va nella città dei granata a prendersi il grano e a fare il punto della situescion col Mentore.
Ma spero di vederla per cena.
Lei mi garantisce che per cena ci vediamo, ma io conosco il Mentore e so che non c’è da scommetterci.
Ma non importa, sarà quando sarà.

Londra: finita! ♪

mercoledì 9 maggio 2012

Sintesi conclusive


Questa sera chiude il ciclo di dedizione totale alla Casa.
Da domani non sarò più lì ogni sera, com’è successo negli ultimi giorni, perché ritorna la mia polpetta di culo e tra la Casa e lei preferisco lei, anche se la Casa mi ha drogato parecchio. E’ anche per questo che sono qui a far bilancini, tanto per non perdere il polso della situazione.
Dunque cominciamo.
Cos’è successo in questi giorni?

  1. Sono diventato l’amante abituale di Milly.
    Il suo frequent fucker, insomma. E ne vale la pena.
  2. Ho ottenuto un’autorizzazione speciale a possedere Habana, seppur in presenza di Milly.
    E la cosa divertente è che tale regola ferrea la infrangiamo con disinvolto sbattimento di coglioni. Habana è tutt’altro che una sottomessa paurosa, date retta a me. Mi piace moltissimo. Può essere piena di sorprese, secondo me.
  3. Sono diventato consulente del project La Casa 2.0.
    E staremo a vedere cosa ne tiro fuori.
  4. Ho allacciato un rapporto promettente con la Coppia Bestia.
    Questo forse è uno dei risultati che maggiormente mi stimolano. Perché questo promettente rapporto è fatto di rapporti interpersonali, prima che sessuali. E vi dico la verità: a me mancano dei rapporti interpersonali promettenti. Ribadisco, comunque, che lei mi fa uscire dai gangheri dell’intelletto. La trovo di una sensualità travolgente e di una amoralità deliziosa.
  5. Mi sono fatto la Signora Bionda.
    O lei mi si è fatta, rimane da stabilire la dinamica. Certo è, comunque, che le sono nuovamente entrato dentro. Se poi vorrò seguire le sue proposte, potrò entrarle dentro ancora ed ancora. Da meditarci su.

Insomma, sarò pure incostante, distratto e svogliato, ma mi sono dato da fare. Certo se non mi limitassi a studiare per la sufficienza potrei dare migliori risultati, perché le capacità le ho, è che non mi applico.

Rimane da pensare cosa dirò alla Squinzy, quando mi chiederà cos’ho fatto in queste sere di lontananza.
E’ da vedere se me lo chiederà. Ma se lo facesse risponderò che sono stato al Circolo.
Risponderò la verità, perché tanto so che non approfondirà il livello di indagine, no.
E io le chiederò cos’ha fatto in queste sere?
No, non glielo chiederò.
Perché non serve: me lo racconterà lei.
Sono contento che domani sera vedo la Skizza, sì.
Molto contento.