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sabato 10 novembre 2012

D-Chubby and S-Slim

E allora decidiamo che andiamo a quel club swinger, su a Kentish Town, di cui sono diventato socio assieme ad altri quattromilaseicentosedici club non open door, come dicono qui e la Skiz approva e si tira da guerra come l'altra sera, calze, reggicalze, zeppone di camoscio nero, vestitino di lurex, culo, fica, tette e basta e io mi vesto da becchino, tutto in nero e chiamiamo un taxi e andiamo, prestissimo, come si usa qui.
Serata smorza, molto buio, molto casino, molto volume e poi, a un tratto, veniamo raggiunti da una coppia, lei rossa e pienotta, alta, che forse non arriva a trenta, lui smilzo e bruno, alto, che sicuramente arriva a quaranta e si chiacchiera e lei, che chiamiamo Chubby, ha modi autoritari-sorridenti, che sono molto sexy, mentre lui, che chiamiamo Slim, è evidentemente il sottomesso e la cosa mi attrae, mi piace la situazione, che è evidentissimo che Chubby è attratta dalla Skiz, che smignotta con lei che è un piacere e Slim osserva, sorridente ed elegante, parlando poco.

"Qui fa schifo, stasera. E' pieno di gentaglia che viene a Londra il venerdì per sballarsi e cercare sesso gratis. Vi andrebbe di venire a una festa privata?" ci chiede la Dom Chubby e io e la Skiz ci guardiamo e diciamo di sì, annotando che siamo a piedi, ma D-Chubby and S-Slim c'hanno la macchina, quindi nessun problema. E partiamo, maschi davanti e femmine dietro, che per me è la prima volta che salgo in una macchina a fianco del guidante che mi guida a destra, fa impressione, ma lo saprete di sicuro. Di dietro si consuma il flirt spinto, la D-Chubby intervista la Skiz e mentre lo fa, che l'ho saputo a casa, la palpa e le accarezza le cosce, scoprendo che è senza mutande e la cosa l'ha mandata in sollucchero.

Viaggiamo, viaggiamo, viaggiamo, viaggiamo, viaggiamo, viaggiamo, viaggiamo, viaggiamo, viaggiamo, verso nord, nella notte, Slim chiacchiera poco, ma si informa cortese su di me, su di noi, faccio lo stesso con lui, mentre dietro le due pitonesse si spalpazzano e si fanno nel buio della BMW odorosa di pelle nuova che impedisce a me, cane da fiuto, di apprezzare il fetore delle fiche cannibali che si scaldano a dovere.
Poi si giunge alla casa, borghese, signorile, molte auto, si entra, una fiumana umana, musica, arredamento in stile, lampadari in stile, qualcuno sta fumando una canna, incrocio un paio di tettine bellissime, al vento, appuntite, mascherina carina che mi sorride, ma che bello, mi dico, mi piglia, mi dico, beviamo, brindiamo, arrivano amici, si baciano, che bello, mi dico, ma quanta carne esposta, mi dico, che clima vagamente fetish, mi dico, che inteso profumo di ormoni femminili, che odore di fica, ma che bello conoscere Londra (saremo ancora a Londra?) dalla parte dei londinesi, mi dico.

Poi si balla e si beve, si palpa random e si viene palpati, la tizia è di latex, il tizio peloso con le braghe di pelle, le mani che corrono, il ballo è questo, toccarsi e farsi toccare e poi D-Chubby ci prende e ci porta di sotto, "Non so se incontra i vostri gusti" ci dice e arriviamo di sotto che la tizia è legata alla croce di S.Andrea e l'altra le cola della cera nera bollente sui capezzoli e tutti in cerchio a guardare, morsetti, paletta, canna di bambù, segni rossi, urla, Yes Madam, com'è sexy la Mistress, con le calze con la riga e poi la figata è che lei comanda alla sua assistente i lavori più faticosi ed urla, urla, urla comandi e insulti e poi la tizia viene tappata nel culo con un butt plug generoso, viene legata ad una specie di cavallina e masturbata a sangue con un Magic Wand nero e devo dire che il tutto è mostruosamente eccitante, compresa la manina della Skiz che saggia il livello di vetrificazione, di tanto in tanto, tra le mie gambe.

Poi la sessione finisce, applausi a scena aperta, la Miss è sorridente, ma che bella, la Sub anche, seppur stravolta di quattordici orgasmi consecutivi, si inchina, così come l'assistente, mentre Chubby ci spiega che quelle tre sono assieme, nel senso di coppia di tre e sono realmente nel life style, sono molto famose e fanno spettacoli D/S alle feste, perchè qui il D/S è molto diffuso e poi prende per mano la Skiz e la porta di sopra e io chiedo a Slim se possiamo seguire e lui mi dice sì certo e saliamo di sopra.

Chubby ci porta in una camera da letto e ci dice che vuole mostrarci una cosa e fa un cenno col capo a Slim che senza indugi comincia a spogliarsi e ci rivela la più straordinaria e stupefacente delle sorprese. Bianco come latte, ricoperto da una mappa di nei, staziona al centro della stanza con il cazzo ingabbiato in una gabbietta di metallo scintillante, chiusa da un lucchetto, che ben si accompagna con le autoreggenti nere che gli fanno le gambe molto sexy, ma la cosa straordinaria è che Slim indossa i due capi intimi, gabbietta e autoreggenti, sotto l'abito grigio da business man in libera uscita, superbo.

"Vogliamo giocare, cherie?" Chubby chiede alla Skiz, che ha una faccia di troia infoiata che sarebbe da ritrarre e la mia piccola depravata per risposta si sfila l'abito da sopra alla testa e Chubby ha una scintilla sinistra nello sguardo e comincia ad accarezzarla, mentre la Skiz reclina il capo all'indietro stroppicciandole i capelli ed io decido che è il momento di una Marlboro e mi siedo sul divano, godendo della situazione e delle chiappette sode di Slim che sosta al centro con le mani dietro alla schiena, mentre le due bisce nude si attorcigliano sul letto.

Bello qui, mi dico, tutto è più semplice ed estremo, mi piace e osservo la fessurona luccicante di Chubby, carne bianca con falde e capezzoli rosati che si staglia sulla carnagione più scura della Skiz, la mia proporzionatissima bambolina erotica latineggiante, con quei ricci indomabili e quei piedini di fata. Si sbranano le fiche, si torturano con la lingua, mugolando come due leopardesse in calore, mentre Slim soffre cane un'erezione impedita dalla gabbietta e la cosa mi eccita porco e sento la minchia che preme, ma aspetto, aspetto un invito, perchè mica siamo lungo la motorway a raccattar camionisti turchi, ci vuole stile. E si dedicano ad una forbice deliziosa, fica su fica, sfregando invasate, che la sborrata della Skizza è vicina e mi immagino che sorpresa deliziosa per Chubby ed infatti, di lì a poco, così è, con la Skizza che bramisce l'orgasmo da cerva troia sublime ed inonda la ficona carnosa della bianchissima rossa puttana che dopo poco viene anche lei, quasi in un pianto, ma poi scivola tra le gambe della Chiarella a leccare la sborra di femmina e si infoia come una porno aragosta e si gira e mi guarda e mi sferza chiedendo alla Skiz "Tuo marito ce l'ha un cazzo tra le gambe od è un frocio come il mio?" e Slim osserva lobotomizzato, composto e io mi alzo minaccioso mentre la Skiz, accarezzandole una spalla con un sorrido lurido le sussurra "Ce l'ha eccome" e mi spoglio rapidamente, andandole davanti con il mio Cacciatorpediniere Ursus mezzo duro e scappellato, impugnandolo alla base per poterle schiaffeggiare una guancia e la Skiz vanta la sua potestà prendendolo in bocca per prima, ecco, ora puoi succhiarlo anche tu, Chubby.

Bello qui, mi dico, mentre sbatto a pistone la minchia gommata nella sorca anglosassone della pienotta più attraente che mai, godendo dell'urlo straziante di godimento rampante della Miss di Stocazzo, baldracca infoiata, minchiaiola invereconda, frociona imperiale, che gode e gode abbracciata alla Skizza che si masturba a mulinello e mi parla in inglese chiedendomi se godo a chiavarla e io sudo e pistono, gettando qui e lì un'occhiata pietosa alla statua di Slim che, in evidente esperienza extracorporea, cerca rifugio nella chiesa Anglicana ed anche in quella Battista. Chiavo a martello, chiavo sbregando, sbracando, sfondando e sbattendo e la porto all'orlo del precipizio e la spingo e lei vi finisce dentro tremando e urlando il suo orgasmo squassante, ennesima vittima dell'InterTazionale Ceppa Di Minchia.

La mollo. Mi sguanto, mi addresso, mi conficco violento nella sorca bollente della mia pornotroia, che mi abbraccia i fianchi con le gambe come sa che mi piace e la chiavo, serrato, atletico, aerobico, offrendole la qualità, l'eccellenza, la potenza nucleare del mio Sommergibile Tazius III e le snodo alcune miglia di lingua in gola, assaggiando i residui della sua cena sul vellutato fondo del suo erotico stomaco e chiavo, mentre Chubby libera il povero Slim che si appecorona sul letto e viene munto da quelle mani sapienti che si fanno strada nel buco del culo, che strizzano i coglioni, li tirano e mungono, mungono la povera capra di razza Culattona che gode a guardarci, che chiaviamo come due ornitorinchi sozzi e poi lui schizza in mano alla sua allevatrice preferita che, raggiante, lo insulta spalmandosi la sborra coniugale sulle tette e la pancia e io sento aprirsi lo squarcio, sento che il canale di Panama dà la clearance alla sborra e chiedo alla Skizza dove la vuole e lei mi dice di dentro, generico, indefinito e allora mi abbandono, Sultano d'Oriente, lascio che il ritmo contrasti la lentezza della salita e sento le sue unghiette e capisco che c'è quasi e vengo, vengo, vengo e non smetto, anzi, accelero e lei schizza calda sui miei coglioni e tutto questo è sublime.

***

Nella notte una signorle BMW sfreccia silenziosa lungo la motorway.
"Che lavoro fai, Slim?" chiedo, anche per mantenerlo sveglio.
"Mi occupo di finanza, Tazio. E tu?"  
"Io mi occupo di comunicazione, Slim"

"Interessante" replica con signorile cortesia ed eleganza.
Dietro una rossa pienotta diventata di una bellezza rassicurante, ora che il demone se n'è andato a dormire, regge la mia piccola porca che è caduta tra le braccia di Morfeo, accoccolandosi sulla tetta dell'amante perversa.
"Dorme" mi sussurra con un sorriso delizioso.
E scorriamo silenziosi nel profumo di pelle nuova, mentre gli elegantemente gentili Chubby e Slim ci accompagnano sin sulla porta di casa.
"Ci farebbe piacere rivedervi" dice la placida Chubby.
"Anche a noi" e ci scambiamo santini e strette di mano e baci.
Metto a letto la mia bambina.
Bello qui, mi dico.
Molto bello.

venerdì 9 novembre 2012

Inkmemories

Il piede ultratatuato della commessa con le scarpe gialle di ieri me l'ha fatta venire in mente. Chissà cosa farà, dove sarà, come starà. Non so se ho, egoisticamente, il desiderio di avere sue notizie. Perchè credo siano brutte.
Difficile dimenticarla, però.
Strana creatura.


Preparazio e organizzazio

Hello, eccoci qui, giornata dedicata alle operazioni di imbarco e reintegro nella società italiana che mi brama e che mi vuole, che non può vivere senza di me, fatto salvo quando sono con lei, giacché spesso non vede l'ora che mi tolga dai coglioni per poi lamentare la mia assenza e questo è il segreto del moto perpetuo, poiché esso si manifesta sia nell'indole della società italiana con cui sto per ricongiungermi, sia nelle mie mutande calde e sensualmente odorose di maschio arrapato, dove i  coglioni si torcono come fusilli e non mi donano lo stesso piacere che provo quando me li torce la Chiara, unico vero amore lurido della mia inutile esistenza.

Martedì sera toccherò il suolo italiano e poi salirò nella mia stimabile autovettura da uomo arrivato, arrivato all'aeroporto di partenza intendo, per poi poter procedere lungo quel capolavoro infrastrutturale che è la rete autostradale italiana, sino a giungere ai luoghi ameni del ristoro del corpo e dell'anima, cioè al Winebar o all'Osteria Quellanuova o, se necessiterò di un input per una sega post prandiale, alla Solita, dove le monumentali natiche emiliane della Marghe mi metteranno voglia di sozzo e di situazioni pecorecce nella stalla delle vacche.

Non ho una minchia secca di voglia di ritornare, ma capisco e realizzo che questa mia incerta situazione debba essere dipinta come certa, come disegno strategico, come gallata di dio alla mia ciurma, allo scopo di non farmi mortalmente cagare il cazzo e garantire il procedere della noia, utile solo a rimpinguare le mie esangui casse, violentate e stuprate dal costo della vita nella perfida Albione.

Ed ecco, quindi, che la giornata di oggi ben s'è prestata ad annunciare il mio ritorno, affinchè la mia Odalisca seSuale possa preparare tutto per il ritorno di Re Tazio.
"Betta, è il tuo Sire che parla, torno martedì sera, non lavarti più sino ad allora e fai uccidere il vitello grasso" e la Bettakruda ha risposto in automatico così "Ok, Sire, ma sappiate che il povero Umbe ci mancherà".

E poi chiudo con lei e mi chiedo cos'è.
Me lo chiedo.
Mi chiedo: cos'è, cos'è, che fa andare la filanda? E' chiara la faccenda: son quelli come me.
Mi viene da sboccare all'idea di tornare.
Ma, d'altra parte: non vivevate senza me, ahi l'amore!, ahi l'amore!, ed io so il perchè, ahi l'amore che cos'è.

Sto giù fino a giovedì e poi me ne torno qua.
Fanculo, cazzomerda.

giovedì 8 novembre 2012

Serie riflessioni sul futuro in una sera di pioggia mentre il camino non si può accendere perchè c'è la TV davanti

"E insomma c'ho 'sta strana sensazione perchè io, sostanzialmente, quello che dovevo fare l'ho bello che finito e loro non è che mi han passato a qualcos'altro, che se non fossi io che do una mano a questo o a quello sarei con le dita incrociate dalla mattina alla sera e sono già dei giorni che 'sta cosa va avanti."

Brutto segno, sì. E' il segno di qualcuno che non la vuole mettere su niente di specifico perchè aspetta che la naturale scadenza del contrattino arrivi, per dirle ciao ciao.
D'altra parte, però, agli inglesi non occorre ridursi a questo, poichè ogni venerdì è buono per pagare e licenziare quindi, francamente, non capisco.

"Dai curricula spediti nessuna novella…" constato pensieroso.
"Zero spaccato" mi dice arruolando il cono aromatico della fratellanza cosmica.
"Speriamo si muova qualcosa prima di Natale…" riconstato pensieroso.
"Se va male farò la calling girl finchè non mi sistemo" mi dice sudicia con un sorriso sporco. La calling girl. La marchettara squillo. Mille rivoli di liquame erotico si dipanano dal mio cervello marcio e la penso a far marchette e mi eccito.

"Ci sono un sacco di agenzie, poi tu sei italiana, esotica in un certo senso" rintuzzo.
"Ah beh da trovare ce ne sono ad eptazzeffe, non è mica un problema" e accende e poi passa.
"Ma tu lo faresti veramente?" chiedo con trepidazione.
"Beh, se fossi costretta sì. Il problema non è quello di "fare" la puttana, il problema è quello che c'è dietro: maniaci, assassini, sbandati…" e fissa un punto sul muro davanti, affossandosi nel divanorrore.

"Beh, potresti sempre farlo in uno di quei bordelli clandestini camuffati da salone massaggi. Lì c'è tutta la reggenza del bordello e problemi di sicurezza non ce ne sarebbero" considero falsamente tranquillo, mentre le mani mi sudano al pensiero di lei mezza nuda che scula nel bordello con dietro il cliente che la segue.
E poi un po' di silenzio.

"Quanto può prendere una puttana?" mi chiede vagamente assorta.
"Dipende dalla prestazione e dal tempo. Diciamo da un minimo di 200 sterline all'ora sino a 2-3.000 sterline per una nottata" rispondo, fresco di siti specializzati.
"Mi prendi per il culo?" mi chiede, sollevandosi dall'affondamento per guardarmi in faccia.
"No, se vuoi ti faccio vedere dei siti di agenzie e di saloni massaggio" rispondo.
"Cazzomerda è una valanga di soldi, cazzomerda. E una può lavorare, diciamo, solo di pomeriggio?"
"Beh non esiste un contratto nazionale delle zoccole, Skiz, credo che siano accordi con i reggenti la tenuta bordellante, ma penso di sì"
"Mapporcatroia, potrei lavorare diciamo dalle due alle otto, cioè sei ore che se mi va di lusso mi puppo 1.200 sterline!"
"No, no, amore. Dimentichi un dettaglio. La reggitura della tenenza bordellaria ti applica una over più la quota spese. Diciamo che delle 200 orarie è ragionevole ritenere che te ne rimangano 80-100."
rispondo dall'alto della mia esperienza di gran puttaniere.
"Ok, giusto. Però attimo, facciamo due conti. Mettiamola giù di merda. Posso lavorare solo tre settimane al mese, per via del marchese, quindi diciamo quindici giorni lavorativi. Metti che faccio un solo cliente al giorno e metti che quelli si intascano il 50% beccherei 1.500 sterline lisce, cioè 200 in più di quelle che becco sgobbando come una schiava e lavorerei solo tre settimane e solo al pomeriggio, cazzomerda" ed è evidente che la canna comincia a salirle, ma non mi va per niente di fermarla e allora la incito.

"Tieni conto anche che tu saresti una puttana full features: ti fai le donne, te lo fai mettere nel culo, i triangoli e le orge non ti fanno paura, tutti elementi che potrebbero portarti ad una fascia alta di prezzo" e la guardo e sento le rotelle che, lubrificate dal THC, scarrocciano trascinate da mille pensieri.
Poi si alza e si siede sulle mie ginocchia, palpandomi il cazzo. Mi lecca il collo e mi sussurra all'orecchio: "Quanto ti fa tirare il cazzo il pensiero che vado a fare la puttana?"
Le agguanto le chiappe aprendole il culo e le grugnisco all'orecchio "E' il mio sogno segreto" e lei sorride sozza, scivola in ginocchio, mi sbottona i jeans e comincia a farmi un pompino guardandomi negli occhi lurida.


Io la adoro questa donna qui. 

Ramage e la parte per il tutto

La commessa del negozietto aveva scarpe gialle con la zeppa e il taccone e un grande tatuaggio floreale sul collo del piede, scuro, esteso, eccitante. Ho comperato le mie cose e poi, approfittando della distanza dalle altre persone, le ho detto che il suo tatuaggio era bellissimo e che mi sarebbe piaciuto, qualora possibile, vederlo tutto senza scarpa e lei mi ha detto un 'certo' disinteressato dalla domanda e dalle sue motivazioni feticiste e onanistiche e si è tolta la scarpa, puntando il piede nudo sul pavimento sia per mostrarmi, sia per bilanciare l'assenza del taccone. Mi sono molto eccitato ed ho avuto la necessità di entrare da McDonald's per andare a masturbarmi nel bagno.

E' sempre così.
E' il gioco della parte per il tutto.
L'esibizione della nudità dei piedi è intima al pari dell'esibizione dei genitali.
E lei aveva delle dita molto belle, belle forse quanto la sua vagina. 
Oppure no, ma il dettaglio è assolutamente ininfluente.

Zaffate d'Italia

Ho passato due orrende ore, stamattina. Ho litigato alla stragrandre con l'ultranervoso  Loca via Skype, che è una delle cose più frustranti e surreali che esistano. Niente, non c'è niente da fare, la settimana prossima devo scendere, non ci sono cazzi.
La banca, la tizia, il tizio, quello e quell'altro e poi questo e sopra e sotto e, insomma, cazzo Tazio p******o, quando minchia torni, si può sapere?
Non riusciranno a cagliare il latte della mia beatitudine: scendo, sistemo e me ne torno qui.

mercoledì 7 novembre 2012

Così facile che è praticamente impossibile

Ho pranzato con Roy. Non lo vedevo dal 1651 ed eravamo negli States. Sapevo che era qui e sapevo anche che dopo essere transitato sotto le grinfie di alcuni mostri sacri si era rotto il cazzo e aveva aperto da solo. Roy è sorridente, con quei baffetti da topo e qui denti bianchi e grandi da pantegana. Gli ho vuotato il sacco sul tavolo, ci ho messo un'ora e più.
Lui mi ha ascoltato e alla fine mi ha chiesto dove fosse il problema.
"Vuoi lavorare qui? Lavora con Roy, è facile, non c'è problema. Roy and Tazio. E poi sai come funziona, non occorre che te lo spieghi io. Perchè anche questo è facile: trovi il cliente, lo prendi, lo porti dentro, progetti la campagna, la realizzi, prendi il 50% e sei felice e ti compri un gelato. Facile. No?" e sorride.
Poi mi tende la mano, me la stringe, siamo soci formali.
Io e Roy.
Certo.
Adoro le cose impossibili, sono a posto.

Carne compressa

E' notte tarda e per rilassarci ricorriamo ai rimedi della nonna e allora l'aromatico alcaloide fluisce placido donando creatività e reattività nella tranquillità della spazialità dei nostri rotondeggianti orizzonti sconfinati ed allora ecco spuntare la pompa, che sporcaccione che sono, ma lo è anche lei, ingorda ingozzata di mille film porno in cui quell'oggetto eccitante compare, ti do l'ossigeno amore, risolino, non mi far male però, ma che male Skizzetta, porno capretta sozzetta e porto ad aderire la coppa di plastica alla fica già calda e bagnata e lei apre per bene le gambe ed io pompo, uno per far aderire, due per partire e lei fuma la canna, annebbiata, spatasciata come una sporca baldracca ed io pompo, col cazzo di marmo che mi penzola tra le gambe, io pompo e lei aspira e mugola con un sorrisetto e si accarezza la pelle attorno alla coppa e aspira e poi passa e io pompo e lei gioca coi suoi capezzoli di titanio e io pompo e lei mugola, mi tira, mi dice, mi brucia, vuoi che smetta?, no, pompa ancora, ancora e io pompo e vedo la carne compressa che riempie la coppa, umida e gonfia, prendo il telefono e scatto alla cazzo e lei ghigna puttana, sussurra letamaia "a chi le mostri dopo porco?" e io pompo, passa la canna, certo amore, ti faccio male?, no, pompa di più, di più e io eseguo e la sua bocca si piega a commedia tragica greca, mi fa male, vuoi che sgonfi?, no, pompa cazzo, pompa più forte e io eseguo, pompo instancabile e la fica si deforma, mostruosa e eccitante, che poi lo dico io quando basta, che se ascolto te, Skizzina, te la faccio scoppiare e mollo, il sibilo, l'aria che esce, odore di plastica e fica e piscia, poi pianino la stacco e vedo il capolovoro d'autore, una ficona deforme, grossa, calda, bagnata, arrossata, prendi lo specchietto, certo amore, eccola la tua fica da troia sozzamente depravata, lascia che la immortali e scatto di nuovo e tu fai ohhh con la bocca e poi te la tocchi, grugnisci che è bello toccarla così, che è sensibile a mille e ti alzi e cammini e mi dici che ti masturbi camminando e poi torni sul letto e te la apri, la tocchi ti masturbi, eccitata come una cagna ninfomane, è stupendo Skizzilla, madonna che grossa Tazione, apri che te la lecco, godi mugoli, ti tiri i capezzoli in sù e mi vomiti porcate per dirmi quanto ti fa godere 'sta cosa ed allora *zanf* il colpo di genio del Tazione britannico, che prende la rotella acuminata dal cassettino, dio che sturbo, comincio a tracciare delle linee premendo e tu bestemmi dalla voglia e dal godere satanico, perineo, ano, fica mostruosa, clitoridino, ti contorci e ti piace, la mia cappella ha la goccia da quanto mi tira e allora sfrego il cazzo su quell'oscena hamburger di carne umana e uso la rotella, me la passo sulla cappella e mi piace, premo forte e godo, dolore stupendo, poi sulla tua fica mostruosa, premo forte, tu grugnisci e sbavi, mi sputi addosso e io ti impalo senza pietà e sbatto come un martello pneumatico e tu schizzi sputandomi in faccia e sei così sozza che dovresti essere beatificata.
Santa subito.

martedì 6 novembre 2012

Fabparties, ma quando mai?

Dunque.
Mentre eravamo a Parigi mi è arrivata la concessione di adesione a un club eroticoscambistanaturistahardfestaiolo di cui avevo completato l'application form nei giorni scorsi. Per cui è risultato doveroso, ieri sera, recarci in loco a dare un'occhiatina per capire di che si trattasse.
Il primo fastidioso inconveniente è che per raggiungerlo ci è andata via la sua bella oretta di taxi. E pazienza, siamo a Londra e non a Brisighella e lo si sa. 

Nel club sporcaccione non manca nulla: sala da ballo, bar, lounge area, drink area, Jacuzzi, piscina coperta di ragguardevoli dimensioni, sotterraneo dungeon, camere da letto con lettoni giganteschi, c'è proprio tutto. Dress code molto rilassato, c'era un tizio con una camicia a righe marroni, beige e bianche che gridava vendetta. Età distribuita: dai ragazzi under 30 sino alle coppie over 50. Penombra diffusa ovunque, forse anche un po' per nascondere l'arraffazzonatura della location, perchè non mi puoi fare il figo se poi sopra l'armadio mi metti una lampada da comodino con braccetto pieghevole da 2 euro per fare "atmosfera".
Molta gente, quello sì, anche troppa, forse.

Curioso il calendario: lunedì (ieri) serata bicurious, che hanno fatto bene a scriverlo perchè altrimenti non vi era segnale di tale caratteristica, martedì e mercoledì serate naturist erotica, tutti nudi in piscina, ma con la postilla che le serate naturist sono in realtà clothing optional, che fa cadere la baracca come per la serata bicurious, giovedì riposo, venerdì e sabato feste a tema, domenica chiuso.
Secondo mercoledì del mese serata swinger, patrocinata dall'SDC, lo Swinger Date Club.
Alcolici zero, anche qui vale la regola della crisi BYOB, bring your own bottle, se vuoi bere alcol, viceversa ciucciati i nostri squisiti soft drink che assomigliano come aroma e bouquet al Mucosolvan sciroppo, la salute innanzitutto.

La Skiz era giù da guerra. Vorrei fare un piccolo inciso: a me la Chiara mi fa impietrire la minchia quando è semplicemente nuda, con variante golosissima di nuda+infradito nere, possibilmente con piante sporche e lieve scia di sudore ascellare, lo sapete tutti. Ma ieri sera, con calze nere con la riga e reggicalze, zeppe peeptoe di camoscio nere e vestitino grigio antracite di lurex, collo a barchetta, maniche lunghe, metà coscia ed assolutamente nient'altro, mi faceva andare giù di testa.

Beh, siamo stati lì a vedere dove si dipanasse 'sta curiosità bisex, ma al di fuori di una coppia che si spupazzava una tizia bruttotta nella Jacuzzi, in una penombra prossima davvero alla totale oscurità, nulla è successo. Nulla.
Abbiamo ballato, la Skiz ha anche sollevato il vestito alle anche, girando con la fica in vista ed il culo pure, ma niente. E così, siccome anche qui l'orario è diciotto - mezzanotte, considerando l'altra ora di taxi e considerando che non avevamo cenato, alle ventuno e trenta abbiamo schiodato, ritornando a Camden per le ventidue e trenta.
Fish and chips al postazzo solito, due Guinness e chiedo alla Skiz una sintesi del locale e godo nell'essere perfettamente d'accordo su tutto con lei.

Skiz dixit.
E' inutile che farcisci di mille facilities mal strutturate e mal combinate il tuo club. Ognuna delle facility può indubbiamente originare situazioni gradevoli, ma il mood, lo spirito, la tensione, la devi imprimere tu. E' serata bisex? Metti due ragazze e due ragazzi che ti fanno lo spettacolo hard, invoglia, crea il trasporto, l'atmosfera. Perchè altrimenti, come è nell'evienza, la gente viene da te perchè si conosce, ride e scherza e balla e si beve la propria BYOB e tutto svacca in una situazione da dopo lavoro ferroviario, da patronato adulto, dove qualche signora c'ha la trasparenza, qualcuna più che la trasparenza, ma poi il tizio a righe marroni riporta tutto al Bar dalla Dina e l'erotismo va a farsi beatamente fottere.

Grande Skiz.
As always.

lunedì 5 novembre 2012

The vibrating mare

E c'aveva ragione la Skiz, c'aveva.
Erano le quattordici e zerosette, forse zerootto, quando d'improvviso odo un rombo sordo provenire dalla casa di fianco. Minchiasì, mi dico entusiasta e comincio a correre per la casa per intuire da che punto la vibrazione si propagasse, poichè la nostra casa confina con la scala della sua, per cui delle due l'una: se lo sento così forte o si sta cavalcando il Sybian sul pianerottolo oppure dalla lavanderia interrata ed infatti era proprio così, la cavallona cavalcava proprio là sotto, che mano a mano che scendevo la scala il vooooooom del Sybian si faceva più nitido.
Ma pensa te che sublime meraviglia della natura: la cavallona mature, una volta che il suo hubby ha levato le tende per andare a Sarcazzo, si denuda e si fa una galoppatina, ma siamo sicuri che si denudi del tutto?, no, secondo me no, secondo me è vestita di sopra e nuda di sotto, con i piedi nudi sul pavimento di cemento, mh, difficile con 'sto freddo, ma allora è ancora meglio, ancora più splatter, è vestita sopra, nuda sotto, ma coi calzini e si fa perforare la figona elastica dal vibrante cazzone e mentre monto lo stage della cavallona porno che gode su quell'affare, mi spoglio veloce e comincio a menarmelo di brutto, eccitato come un calamaro dal fatto che entrambi ci stiamo masturbando macellari, separati solo da un muro. Me la chiaverei, oh sì, me la chiaverei tantissimo, tantissimissimo, con quella faccia da vecchia porca sozza e depravata, le lavorerei il culo fino ad anestetizzarglielo, glielo pianterei così fondo e così forte da farla scoppiare in spruzzi di piscia e mentre considero questi eleganti e romantici aspetti, dall'altra parte del muro viene ucciso un maiale, forse un sacrificio a Sidor, figlio di Khmer, fratello di Kmorr, ma no, non è un maiale che viene sgozzato, è la vibrocavalla che sborra e allora mi si imbirilla il capitone, mi si sguaina il Boa Imperiale e, ricordando le parole di Gaber, che libertà è partecipazione, partecipo alla sessione orgasmica, liberando l'urlo dell'Alce ulceroso, sborrando a fontana, mentre ancora la cavallona grugniva il suo orgasmo che, per pochi secondi, si è addressato perfettamente sul mio e tutto ciò è celtico, forse anche un po' panteista, sicuramente british, magari anche un po' furbish, visto che adesso io so che le sa che io so e sarà divino quando ci incroceremo e ci saluteremo con un sorriso polite sapendo che ciascuno sa che l'altro sa.
Ora vogliate perdonarmi, ma l'avervi messo a parte di questo scorcio di vita mi ha prodotto un'erezione impetuosa e insolente ed andrò a frugare tra la biancheria per trovare un paio di mutandine veraveramente sporche della Skizzer da leccare e annusare mentre mi smeriglio 'sta gran ceppa di minchia che vuole le coccole.
Besitos. 

Sfumature parigine

Brinda, Chiarina, ti piacerà, è dolce, è Pineau de Charantes, un aperitivo nazionale, buono Tazione, mi piace questa città, è romantica, anche nella spazzatura ai bordi dei marciapiedi, ti amo Tazio, ti amo anche io Chiarina Trombetta, ma non diciamocelo troppamente, che questa è Paris, saremmo stucchevoli e stereotipati, hai ragione amore infinito, lo so anima mia, vieni entra, ma che bello che è qui, sì concordo, è un locale che amo da sempre e non me ne frega una minchia se è un po' turisticato, hai ragione Tazione, ma senti, ma cosa vuol dire les mauvais garçons?, ma non lo so, credo i ragazzacci, e certo amore, dove altro potresti portarmi?, solo per amore, solo per amore Chià, lo so Tà e dopo aver fatto l'amore si dorme abbracciati mentre sotto passano Renault e Citroen e la Nostra Dama dorme ed è meraviglioso, perchè nessuno lo sa che siam qui, nessuno al mondo, a parte voi.

E poi è sveglia, petit déjeuner, ci ingozziamo, è vacanza, siamo assieme, noi due, Parigi e quei cornetti burrosi che richiederebbero un Averna alla fine, sei bellissima Skiz, anche tu Taxi, ma adesso andiamo che la fila è lunghissima, Beaubourg, Pompidou, madonna del carmine c'è il mondo, e lo so, è sempre così, che ci frega Tazione?, un cazzone Skizzetta, vedrai che ci piacerà,  Fruits de la passion, société des amis du Mnam, dix ans du projet pour l'art contemporain, non c'è dubbio, è per noi, ci perdiamo, sublimiamo, beviamo con gli occhi, rimaniamo sospesi e poi usciamo e litighiamo su Rauschenberg, ti picchio vè Chiarella, pesa le parole e poi le piramidi del Louvre e poi in albergo, fammeli annusare Chiarina, Tazio muori vè, è dalle nove che cammininamo, ti prego, va bene, apri le ditina e io annuso e mi impalo come un obelisco, come un Dolmen o un Menhir e facciamo l'amore, poi la doccia, poi usciamo che è notte e raggiungiamo quel bistrot alla buona, nel vicoletto con la scala alla fine e mangiamo pizzette, quiche e focaccette e te la racconto tutta, la verità, sotto il fungo a gas che ci scalda le ossa, perchè i cuori son belli caldi di loro, on verre de blanc, oui monsieur, on verre de blanc pour la madame, oui monsieur, on verre de blanc, Chablis, on verre de Chablis, deux verre de Chablis, oui, oui, oui e poi ti entro dentro, nel letto, che in mezzo alle cosce sei tenera come la carezza del destino.

Bonjour amour, sei paralizzata alla mandibola?, sorridi, sorridi, sei felice Chiaretta?, dimmi la verità eh, che adesso ti porto ai Jardin du Luxembourg e voglio un pompino, ridi, mi chiedi quant'è la pena per atti osceni in luogo pubblico in Francia e non lo so, mangiamo una pate stranissima vicino al Lido, ci perdiamo camminando e chiudiamo con le tenebre che tingono d'inchiostro il cielo color ottanio e sorseggiamo due Martini Dry da Flor, obbligatorio, poi cena al quartier latin, suprême de canard deliziosa, assaggia il Crémant de Die, è del Rodano, bellissimo sposalizio, Conte Tazio, grazie mille, Contesse Chiarille, passeggiamo, rientriamo, copuliamo e ci amiamo senza posa e senza paura.

Domenica, domenica parigina, sorseggiamo un pastis davanti all'Hôtel de Ville, ma lo sai che 'sto bar è il mio ufficio? ma come?, ti 'conto, 'scoltamo qua, sei stupenda, camminiamo, ma senti Tazione, non è che mi sveglio e mi dici che era un sogno?, bah, direi di no, ma piuttosto, Chiarezza, ce l'ho io una domanda, ma te la faccio più tardi, sul treno, no cazzo la voglio adesso o ti sfregio con le chiavi di casa che arrovento con il Bic, quand'è così non posso rifiutare, contessa.

"Se io ti dicessi che voglio stare con te il resto della mia vita, come la prenderesti?"
"La prenderei che voglio solo quello"
"Voglio stare con te il resto della mia vita"
"E' un bel progetto, lo sposo al cento per cento signor Tazio, lavoriamoci sodo assieme"

Sì, assieme.
Sì.
Sì.
Sì.