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sabato 15 dicembre 2012

Infelice

"Và che ti puoi rilassare eh Tazio. Và che i miei casini ce li ho anche io eh. Cioè, non è che se te mi dicessi 'diventa la mia morosa' io ti direi di sì, chiariamo 'sto punto, che io le mie batoste ce le ho belle, vive e scottanti, vè."
Rassicurante, sgomberante, chiarente, appianante, adattante e tranquillizzante. Eccola qua, bella nuda nel suo letto, sotto le coperte assieme a me, che mi spiega con parole adulte che la ficcarella è consentita, poichè non vi sarebbero le condizioni per andare oltre questa stupendammicizia condita di stupendossesso.
Manca solo la stuppendattrans e poi il mondo sarebbe perfetto.
Già, chissà che fine ha fatto la Ade e la Stupendattrans. Boh.
"Ci andresti a letto con una trans?" le chiedo, dando prova di dissociazione mentale, visto che l'argomento era la tranquillità ficcaiola.
"Manco morta, mi fanno schifo" ed io apprezzo la veracità della Mietta, che è avvocatessa e sa della vita.
"E con una donna? Ci andresti? O ci sei già stata?" chiedo, perchè io sono uomo di schemi, a volte liberi, ma pur sempre schemi.
Non l'ho mai dato a una Maiala senza farle, prima o poi, un questionario ed io certe domande le devo fare, mi spiace, è la prassi.

"Ci son stata" e mi guarda come se mi avesse rivelato il sedicesimo segreto della Madonna del Parabrezza. Va ben, Mietta, ti piace la passeragione, sai che novità. E' quasi uno standard per voi ficazze up-to-date, sarei rimasto deluso dal sapere che la fica non l'hai assaggiata mai.
"A me piace il cazzo" esordisco con una tranquillità psicopatologica e lei mi guarda e ride. Cazzo ridi, Mietta, non sto scherzando. E a sostegno di ciò che ho dichiarato produco una dettagliata descrizione di cosa mi piace di un uomo, di come mi piace prenderlo, di come lo succhio e in qualche minuto sento la sua mano che mi agguanta l'uccello sotto le coperte e comincia una lenta sega, al che mi informo se l'argomento che sto trattando la vada annoiando ed ella mi risponde che, anzi, lo gradisce assai e mi prega di continuare ed io continuo, continuo, ci infoiamo e la chiavo.

La chiavo alla missionaria, caricandomi le sue gambe sulle spalle e Mietta gode, gode, gode, gode ed è, onestamente, proprio bello farla godere, perchè quella Femmina è fatta per scopare, va detto e ridetto. Le lecco i piedi, chiavandola. Glieli lecco e, in tema di rivelazioni, le spiego con minuzia dettagliata della mia fissazione feticista e lei pare godere pure di quello. Al che, rincuorato di tanta condivisione ed accettazione proattiva, le chiedo se gli oggetti del mio desiderio siano dotati di aggressivo bouquet, se sapientemente coltivati, ed ella mi risponde che sì, che se sapientemente coltivati essi emanano afrori intensi ed io, allora, la prego di non lavarli, per stasera, sortendo un accondiscendete e sorridente consenso.

Certo che c'è poco da fare i coglioni, i furboni, quelli che giocano a rimpiattino con questa bella ficazza carnosa, perchè può pure starci che lei subodori che io faccio il coglione fingendo di assecondare le sue prevedibili tattiche, ma alla fine la mano vincente è sempre la sua, nel bene e nel male, perchè è incontrovertibile che io sia a letto con lei, che io la stia chiavando, che le stia dando il più grosso cazzo che abbia mai preso, quel cazzo che "credevo esistessero solo nei porno". E poi va detta anche un'altra grande verità, per onestà intellettuale, per non prendermi e prendervi per il culo. Va detto che sono a letto con una Turbotroia a trenta chilometri da casa, al caldino, senza sbattoni, va detto che domani sera me la richiavo quanto e quando voglio, va detto che è furba e asseconda di tutto e io, al momento, da questa situazione traggo solo enormi vantaggi ed enorme godimento sessuale.

E' allettante, è un'eventualità che tenta, che compete, che sta in pista benissimo con la situazione complicatissima e deprimente con la Skizza. Mi sento una merda a dirlo, ma se non lo dicessi sarei ancora più merda. Io amo la Skizza, la amo da morire, ma io sono anche io e non c'ho ventitre anni che per una figa uno va in Alaska con la 50 Special, io sono stanco, fiacco, c'ho una marea di cazzi che anche ieri non vi dico e voglio le cose semplici, semplificate, easy, voglio dei semplici "Domani sera come sei messa? Usciamo?" - "Ok, va benissimo" - "Non metterti mutande e reggiseno e non ti lavare" - "ok…." ecco, io è questo che voglio adesso, poi magari fra una setimana non mi interessa più, ma adesso mi serve, assolutamente, senza dubbi o incertezze.

Son quasi completamente vestito, in piedi di fianco al letto dove lei giace ancora, nuda sotto il piumone.
Mi infilo il maglione e sento che lei mi sbottona le braghe. Guardo in giù.
"Mi piace che non porti le mutande" sussurra prendendomi in bocca l'uccello.
Non è niente, è il pompino della buona notte. E succhia e ingolla la mia minchiona mugolando. "Sai di figa" commenta sospendendo l'azione per quei secondi necessari a dirlo. Fuori piove e c'è la nebbiolina. Fa freddo.
Mi rispoglio.
Dormo qua, con lei, nudi.

Stamattina, quando mi sono svegliato, lei non c'era.
C'era un biglietto in cucina.
"Sono in studio, se hai bisogno chiamami al cell. Il caffè è pronto, basta schiacciare il bottoncino verde. Occhio che sei senza chiavi e se ti tiri dietro la porta, sei fuori. Ci sentiamo più tardi. XXX".
Che bella scrittura che ha.

Ed è cominciato il sabato, il sabato taziale.
Indugio prima di entrare nella doccia, annusando le sue cose.
Mi masturbo sotto l'acqua caldissima e non riesco a pensare a niente.
A niente.

venerdì 14 dicembre 2012

La ricetta! La ricetta!

Cara Slave,
io quell'arrostino semplice semplice lo preparo come segue.
Un chilo di fesa di vitello che mi faccio battere.
Spinaci congelati, tre o quattro cubetti, se usi quelli freschi fanne una bella pentolata, perchè non resta niente alla fine.
Sei o sette garigli di noce.
Patatine piccole, tre o quattro.
Aglio.
Rosmarino.
Salvia.
Ogni altra erbetta ti piaccia, tipo estragone, coriandolo, cipollina, papavero et similia.
Pancetta a cubetti, se prendi quelle del supermercato tipo Montorsi, Bechér e compagnia, una sola scatolina. Tieni conto un'etto di cubetti, grossomodo, ecco.
Vino bianco.
Pepe, sale.
Olio evo.

Fase 1:
Scaldare gli spinaci, decongelandoli o scaldandoli (opzione gelo/fresco).
Pelare le patate e metterle a bollire in acqua salata. Ritirarle ancora sode.
Massacrare merciless le noci.
In una padella antiaderente tre fili di olio e uno spicchio d'aglio scamiciato.
Far rosolare la pancetta con un goccino di vino bianco. Quando la parte carnazza della panza diventa rosa, aggiungere le noci.
Mentre la pancetta e le noci rosolano, dare una passata di robot da cucina agli spinaci, che così si spaccano i filacci che a me mi dan fastidio.
Catapultare patate  a tocchettoni e spinaci sfibrati nella padella rosolante, far saltare a fuoco vivace con mezzo bicchiere di vino. Deve uscirne un composto compatto. Aggiustare di sale e di pepe. Se si spappola e non è modellabile, aggiungere pane grattugiato, piccolo segreto del genio scrivente.

Fase 2:
Stendere la fesa e al suo centro deporre la bubbazza dianzi cotta in padella.
Chiudere a rollo la fesa e legarla (su questo sarai espertissima) in modo che rimanga tutto assieme.
Far scaldare il forno al max.
Porre il rollo in una pirofila di Pyrex unta di olio e rollarvelo sinchè esso non è tutto bello unto.
Spruzzettare le erbette aromatiche a copertura totale della carnazza, assieme a una bella tritata di sale rosa e pepe.
Deporre accanto alla salma due ramage di rosemarie e uno spicchio d'aglio, come onoranza funebre.
Lasciar cadere sul corpo fiocchetti di burro, antico rito celtico dei vitelli defunti.
Infilare nel forno.

Sui tempi regolati. Ogni forno fa e dice il cazzo che vuole, ma con una chilata di vitello a 180 mi sentirei di dirti circa un'ora.
Inzomm, quando è rosolato e rosso è a posto.
Far raffreddare e tagliare a fette, botticina di microonde e poi impiattare, filo di evo e godere come porci.
Un buon cabernet (franc), un Morellino di Scansano, un Refosco dal peduncolo rosso.

Al tuo servizio.

Mia cuggina, mia cuggina

E allora vado dal Costa e la Cuggina è là, avvolta da una nube di cannabis, perchè quando la dobbiamo fare la facciamo fino in fondo, che non siamo mica dei galli cedroni, noi. Me la presenta, con gli occhietti piccoli e devo dire che la prima impressione è stata subito molto irritante, perchè la troia aveva quell'atteggiamento del cazzo che fa capo alla frase "io ho la fica, voi non l'avete mai vista, scemetti, perchè siete sfigati e io invece sono ganza" che mi produce subito un turbinio testicolare, specie se mi si chiama "piccolo", che non dico che potrei essere tuo padre, ma tuo zio o il tuo fratello maggiore di sicuro, specie continuando a considerare che la doppia minchia sei TU, piccola zoccola dimmerda, che non l'hai mai presa, per cui occhi bassi puttana e penne aderenti al corpo, ma invece no, questo piccolo sacchetto di merda di cane fa la mammona, la femminona, la donna fatale inebriata dei maschi che pendono dalle sue labbra, ma quando l'hai visto 'sto cazzo di film, mignotta?
Per cui, dopo un quantitativo di tempo interminabile passato ad osservare le moine di questa cogliona totale, tipo quasi dieci minuti, mi tolgo le scarpe, i calzini, i pantaloni e le mutande e comincio a menarmi l'uccello, che credo sia un'eventualità che molte delle Signore che mi leggono si attenderebbero in una simile circostanza.

"Ahoooooooooo, ma che fah quhesto? Si tira una segah? Ohhhhhh mah che stai fahcendohhhh?" squittisce la triste maiala, cercando di reggere una parte davvero vomitevole, cioè quella della donna probabilmente disponibile, ma che vuole essere conquistata, ma vi rendete conto? Guardo il Costa negli occhi leggendo il suo palese imbarazzo e mi sento male per lui e, da signore qual sono, prima di imbrattarla di merda come merita, indago sull'origine di cotanto stupore, ottenendo in cambio un "Mah cheh tih seih messoh in testah ah? Ma che ti credih che sonoh unah di quelleh?" che ha dell'ilare e del comico sottile, se non fosse che tale spettacolino avviene all'interno del MIO tempo, che è corredo della MIA vita.

Al che mi scuso col Costa di quanto sto per dire, lui annuisce come per dirmi "tranquillo, ho capito, vai, vai" appoggia la fronte al palmo della mano e si rassegna alla macellazione che sto per accingermi a fare.
"Senti stronza, che sei uscita da non so quale buco del cazzo dimmerda, hai parlato con tuo cugino, no?, hai accettato la serata doppia minchia, no?, bene, questa E' la serata doppia minchia per cui, stronza, o adesso ti inginocchi e cominci a succhiarmi il cazzo, dopo esserti opportunamente denudata che non voglio che manco la catenina ti tieni addosso, oppure mi dici esattamente cosa cazzo ci faccio io qui stasera, perchè escludendo il fatto che io sia qui per chiavarti assieme a quel capolavoro di essere umano di tuo cugino, che non ti dovrebbe manco riaccompagnare stasera, escludendo quello, non riesco a trovare una sola buona ragione al mondo per essere qui a pisciare il mio tempo con una mignotta da quattro soldi presuntuosa, spocchiosa, idiota e priva di specchi a casa."
Un bel modo di rompere il ghiaccio, direi, specie nel momento in cui la Cuggina si scatena in urlanti specifiche assurde attorno al concetto che lei non è una puttana, concetto che mi permetto di smussare ricordandole che a maggio si sposa e che fottere suo cugino è incesto, considerazione sacrosanta che però, purtroppo, fa innalzare il livello vocale della troia che pare pure annerirsi di fuliggine mentre inveisce contro di me che me ne chiavo e mi rimetto quanto tolto un secondo prima e la mando, al termine, affanculo, ricordandole che troia dimmerda è e troia dimmerda rimane, ma anche della peggior specie, cioè di quelle che sono anche convinte di essere fighe e poi saluto il Costa con un bacio in fronte e me ne vado.
Durata della serata speciale: quarantatre minuti esatti.
Mavaffanculo.

mercoledì 12 dicembre 2012

Gradienti interrotti

C'ho uno scazzo che rasenta lo sfregamento di coglioni sull'asfalto, ve lo giuro.
Non vorrei apparire una bimbetta puttanetta delle medie con le mutandine umide, ma cercate di mettervi nei miei panni. Prima piove Londra tra coppeccoll, merda Londra, popi io mi faccio ometto e allora ok Londra, Londra sia, sì!, eccoci, a Londra, ma no, no, troppo facile fare su e giù dall'Emilia terremotata verso Londra dove potrebbero esserci pure piaceri e opportunità, no, troppo, eh, sia mai. Manchester, ecco cosa ci vuole per una perfetta cacatura di cazzo, un bel corso a Manchester lunedì - sabato ore 13, in modo che sia preclusa qualsiasi opportunità di vivere la Londra che mi costa vagoni di sterline di casa, in modo che per mesi sia preclusa ogni opportunità di avere qualcosa di diverso dalla merdosa Manchester, per poi magari (perchè questa è l'ultima graziosa novità) quegli stronzi dimmerda le dicano "uhm, no, non fai per noi" e si ricominci tutto daccapo e checcazzi raga, perdonatemi lo sfogo, ma ne ho i coglioni gonfi.

Unica nota rosea in questo gradiente di marrone merda è che la Polpetta la settimana prossima oggi è qui. Almeno le vacanze di Natale, Cristoildiodelcielo, che non serbino fratture scrotali, perchè ne sono già ampiamente dotato.

Datemi la mia Polpetta, cazzomerda.
Mi avete rotto i coglioni.

Sia fatta la mia volontà

Bene.
Ricetta breve dello stanamento della pantegana che si infila negli angoli bui della neutralità amicale di 'sto cazzo nodoso, che si trincera dietro manti improbabili di normalità civile, eccola lì, eccola lì che fiuta l'odore spermatico del fiume di parole taziali che, intrise dal dispiacere e dallo scoramento, tracciano logorroiche confini cupi attorno al futuro anglosassone, coibentando di cazzate artistiche un quadro d'insieme che, per la prima volta, le appare come un contenitore unico e alienabile in una mossa, lasciando campo ad improbabili ragionamenti che la conducono, scellerata pantegana in calore, a considerare che il Magnifico Tazio sia pronto a mollare il sogno britannico in un colpo solo per avviarsi ad aperture domestiche assai più agevoli e comode ed allora eccola, la pantegana, che arruffa il pelo e molla gli ormeggi e sgocciola tracce ormonali, intridendosi di empatia sofferta e accetta di continuare quella conversazione, sì dolorosa, nella vicina tana del Montone Ficale, attratta dalla proposta di fumare della marijuana che è una vita che non si fa una canna, ma stasera ci sta, ci sta perchè le spiace, cazzo, le spiace di vedermi così giù di corda ed allora ecco, che sul DivinDivano la preda si accoccola ponendo domande ammantate di psicanalisi, mentre il Superbo Tazio pensa solo alla sua anoanalisi, che di psiche e venere ne ha lo scroto ripieno ed all'improvviso, dopo che la canna si è consunta in erotiche volute di fumo, Tazio il Carnivoro, senza pietà, nè modo, nè classe, nè stile, le abbranca le sode mammellone scivolandole addosso ed entrando nella sua bocca con metri sedici di lingua alcolico alcaloidica, ad intrecciare ricercati ramage art deco con la sua linguona alcolico alcaloidica ed è subito festa.

Bello triangolone bianco di zio, che indica che sulla spiaggia maiala indossavi il perizomazzo da vacca, cercando di ammansire augelli paduli, bella di zio, sbatti quel culo contro la mia pancia tesora, che il Tazio di infila la suppostona di carne di porco in tutti i buconi sfondati che hai, avvocatessa di sto cazzo rampazzo randazzo, che sei di una figaggine porno quando sei nuda e ti piace chiavare che manco con l'immaginazione di Walt Disney lo si direbbe che il cazzo ti si attagli in tal guisa, succhia maiala, che quella bocca mi ha fatto slogare di seghe la mano destra, che col cazzo in bocca sei artistica come una Venere del Botticelli, succhia e muggisci di piacere, bovina ultramammellaria che c'hai un fisico da troia che meriteresti fosse visto a Stoccolma per l'ultrapremionobel delle vacche infoiate, poi dai, assaggia, assaggia la crema di coglioni taziali, formosa famelica zoccola, assaggia la sborratona e godine, con gli angoli boccali macchiati di seme di maschio, che chissà quante volte, ma come questa nessuna perchè, dopo averti irrorato l'ugola, la Minchia Superior rimane ben dura e io ti esorto a schiaffeggiarla, puttana, dai, schiaffeggiami il cazzo e mi guardi incredula e schiaffeggi e poi perdi il controllo, perchè capisci che schiaffeggiando la minchia si tinge di porpora e non perde durezza, anzi, ne acquista e mi guardi smarrita e schiaffeggi e poi riattacchi a succhiare e io, cane bastardo, ti grugnisco di girarti che te lo voglio mettere nel culo e mi porgi le terga schiudendo le natiche, offrendomi l'ano alla bocca e io sbavo e lecco e ti tronco nel culo la minchia mentre urli e ti aggrappi e ti scopo la merda più soffice e calda che c'hai e devi portare pazienza, perchè sono giù di corda, c'ho bisogno di femmina e mi lasci fare, tra le tue dita dei piedi, sensuali, ossute e callose, delizia per bocca e cappella e ululi orgasmi sguaiati e alla fine, quando ti sborro tra le tette quelle poche, sparute, goccioline biancastre ti accasci e mi accascio, che t'ho sbullonata per bene, son fiero, sono sazio, son sempre un gran Tazio.

Respiri affannosa e ti tieni la mano sulla fronte, come faceva la Duse, ma tu pensa, ma va bene così, che ti guardo con dovizia ed occhio critico e non c'è niente da dire, sei una figa turbonucleare, c'hai la ficona carnosa in ricrescita nera, con quei peli grossi e corti, ma che delizia e stasera non c'hai nemmeno lo smalto sulle unghie dei piedi, che è una bella prova finestra, lasciatemelo dire, che ce li hai da sega incessante e mi piaci, pezzo di lurida cinghiala cruda, sporcacciona genetica, che stasera non te l'aspettavi di prendere l'Obelisco Taziale e manco t'aspettavi che in mezzo alle gambe c'avessi 'sta stecca di Marlboro Lunghe, perchè la tua troissima amica PutTanya se n'è guardata bene dal rivelarti che il Tazio c'aveva 'ste qualità e ti giri e mi baci e mi dici che t'ho fatta godere come l'Orca Assassina e anche un po' come l'orcamadò a te tanto cara e poi vai a pisciare e ti guardo e sei femmina da farmi svenire, con quel culo da urlo da stadio e me ne rendo conto che adesso sei convinta che io e te si sia un qualcosa, magari embrionale, magari ipotetico, magari archeotipico, magari stocazzofrullazzorampazzo, ma io me ne chiavo, che giù c'ho ancora il badile caldo e figurati se con 'sti mazzi di cazzi da risolvere che c'ho mi preoccupo di un'avvocatessa maiala che cerca fidanzato automunito miletestente bella presenza minchia extrasize e porcaggine ultra sozza.

Ritorni e mi mormori parole tranquille, con quelle mammelle che dondolano come barche da pesca a Puerto Escondido, ma io non mi faccio ammaliare, perchè io ci vengo pure a Puerto Escondido, ma a patto che tu sia sempre cosciente che io sono un Puerco Garantido e né tu, né nessuna bagascia par tuo, fotterete di me qualcosa di diverso dal cazzo superbo che tanto vi piace e diverte.

E ringraziatene il cielo.   
Mietta: done.

martedì 11 dicembre 2012

Breve diarietto di un idiota

Buongiorno, miei cari.
Non sono morto, vorrei rassicurare Simo e, quanto più conta, Burda tutta.
Sono solo stato travolto dagli eventi e, diligentemente, ora ve ne farò dettagliata ed asciuttissima sintesi.

Mercoledì 5 dicembre
Viaggio pesantissimo, ritardi, cazzi e mazzi, varcata la soglia di casa nella notte, ingerita pasta in bianco, dormito con gocce, fine della sintesi.

Giovedì 6 dicembre
Risveglio antelucano, assunzione dei tempi diesel di riscaldamento, doccia, barba, vestitino, carteggio, avvio verso l'ufficetto dei sogni, colloquio colloquiale, ottenimento del NI provvisorio, toda sgioia, spesa al mercato, preparazione cena, post di cui siete al corrente.

Serata cenante di giovedì 6 dicembre
Un successo di critica e di pubblico, Tazio superstar, me Gordon mi fa sega, che buono che buono, che bravo che bravo. Sheera è molto simpatica, veramente tranquilla, dai modi delicatissimi, mi piace molto, parere positivo, che venga, che venga. Sara è proprio italiana, vorace, loquace, culace e tettace, me la sbatterei in tutti i buchi e ne ho dato notizia alla Skizza mentre ci masturbavamo, guardandoci, sul divano nel post cenam. Bello masturbarsi nell'essenzialità utile alla realizzazione dell'atto medesimo, gambe nude, calzini, vestiti di sopra, genitali nudi e giù di mano. Molto bello, a tratti molto squallido, un'autentica delizia. La Chiaretta mi ha promesso di prodigarsi a produrre un menagino a trois, perchè pare che alla Sara il sesso porco schifo non faccia.

Venerdì 7 dicembre
Mattinata pigra, sistemazione della casa, pulizie, lunga Skyppata con l'ufficio e il cliente e il Loca, poi alle 19 ritorno della Chiaruzza e comunicazione delle notizia che è risultata come una pigna nel culo a tutti e due: dal 2 gennaio quelli della Megaacency la spediscono immediatamente a Manchester, dove c'è un corso, già iniziato da un mese, ma al quale lei agevolmente potrà mettersi in pari, dato che ha perso solo un mese e dato che terminerà a marzo. Bellissimo, no? Formazione forzata, che goduria. Paghiamo un occhio del cranio di affitto a Londra e lei viene smontata e ricostruita a Manchester, cosa ci può essere di più eccitante e favoloso? Ci ha preso una luna nera tale che la festa programmata per venerdì sera è saltata, causa sfrappolamento di coglioni.

Sabato 8 dicembre
Mi forzo come una bestia e tento di tingere la situazione di colori pastello, la Chiara non mi crede, mica è scema, così decidiamo di andare a fare un giro e ci prende il vomito, che più nataliziamente disgustosa di Londra manco la casa di Babbo Natale. Vi dico solo che i taxi sono infiocchettati. Mangiamo kebab indigeribile, acquistiamo un bong e della maria intrisa non so di che diavoleria e ci ritiriamo a meditare nella casetta dove, nudi, ususfruiamo degli acquisti e chiaviamo anche piuttosto belluinamente.

Domenica 9 dicembre
Un risveglio con una bocca che pareva che ci avesse cagato dentro un cane col cimurro, ci facciamo diverse docce e beviamo un litro di caffè, pranzo saltato causa stomaco in sciopero, preparazione dei bagagli e passeggiatina in un parco non famoso, attendendo l'ora della partenza. Umore a zero, cannetta leggera e pompino con l'ingioio su panchina non visibile, sfiammata di idea di mettersi a fare la puttana, sedata col mio buonansenso color pastello.
Viaggio di ritorno interminabile, varcata soglia di casa ore 03:00 am di lunedì.

Lunedì 10 dicembre
Incontro interminabile con cliente che ci comunica un taglio del budget che fa venire i brividi a Freddie Kruger. Trattativa da coltello, soluzione intermedia, tutti col cazzo girato, Berlusconi scende in campo e un bel dioporco di fine giornata ci sta come un fiocco rosso sull'albero. Cena con ventisette gocce di Xanax, un whisky doppio e perdita dei sensi e della cognizione spazio temporale sino a questa mattina.

Oggi 11 dicembre
Mattinata intera a discutere con i ragazzi in merito a un progettino che serve a me e che pare che a loro non gliene freghi un cazzo, perdita del controllo, ridisegnati i bordi della situazione a suon di bestemmie e urli, l'umore complessivo non pare molto natalizio, ma pazienzina, ognuno si gratti le sue rogne.
Alle ore tredici e sette minuti mi telefon la Gipsyqueenmietta che mi propone 'sta cagata dell'assurdo della pizza ignorante e io le dico di sì, sì, sì cazzo, perchè adesso m'ha rotto i coglioni e non sono dell'umore di menare cani per aie non mie e stasera, quant'è vero Babbonatale o me la dà o gliele strappo e la uso con comodo, quando ho un minuto di tempo.

Spero stiate bene anche voi.
Slave, appena ho un minuto ti butto giù la ricetta, promesso, scusami.