Pagine

venerdì 1 febbraio 2013

Perfetto

Domattina prendo con comodità il mio aeroplanino e volo a Manchester, tutto a posto, arrivo giusto quando la Chiara ha finito, perfetto.
Andremo a mangiare merda, che pare essere il piatto tipico di Manchester, berremo piscia e poi passeggeremo per quella città di merda dal clima di merda ed io la ragguaglierò sulle mie deliziose novità, che spero appaiano deliziose anche per lei, poichè la tensione che sta accumulando la mia pornocerbiatta la potrebbe condurre a delle reazioni anche inconsulte. Ma no, ma no. Non sarà una notizia così nuova, un po' ne avevamo parlato, sarà felice di sapere che tutto è andato in porto e che ciò che era un'ipotesi apparentemente irrealizzabile, ora è realtà.
Ci dedicheremo alla sozza chiavagione per tutto il weekend e poi, lunedì mattina, prenderò con comodità il mio aeroplanino e andrò a Londra, atterrando al comodissimo Gatwick. Trenino, stazione, tubo, casa.
Mi sistemerò alcune cosette e poi proverò a contattare questa Daniela e vedremo.
Quando torno? Boh.
Ma vi faccio sapere tutto real time, potete starne certi.
Come posso separarmi da voi?

Perchè io sono io

E mi esci dalla Pale, che ti fluttua la chioma e sei molto casual, col piumino, le leggins, i bearpaw che mi ricordi una stronza dimmerda, ma tu sei la Ale, che sali nel mio carro e strabuzzi gli occhioni facendo un bel "wow", che l'ultima volta c'avevo un catorcio e tu, che sei donna di sentimenti profondi, queste cose le apprezzi. Destinazione trattoriadimmerda fuori mano che sia mai che ci sgamano e una volta arrivati nel park posteriore io ti trattengo dal scendere e sfodero un piccolo giuoco di gomma, un simpatico buttplug nero di media misura e tu lo guardi e sorridi e mi chiedi cosa voglio fare e io, sincero come sempre, ti preannuncio che siccome ti voglio inculare, voglio che indossi qui in macchina il nero allenatore, al fine di serrarlo nel culo per tutta la sera e tu acconsenti mordendoti il labbro inferiore, controllando che nessuno stia osservando la scena ed abbassi le leggins ed il fiorito perizoma e ti sposti sul fianco di destra mentre io, dopo averlo doverosamente succhiato, ti premo nell'ano il gommoso suppostone del piacere e tu gemi una piccola 'a' e poi si va dentro a mangiare.

**

Dio che figa che sei, vieni qui che ti lecco e tu spalanchi le gambe e mi porgi la gonfia fessura sotto la quale la carne è lucida e tesa dal suppostone che va tolto solo quando lo dico io e acconsenti servile, Troiona Imperiale, e mentre ti lecco la spacca bavosa ruoto il buttplug e tu butti la testa all'indietro strizzandoti le tettine dure e emetti sgraziati grugniti di piacevole dolore e ti faccio venire con la bocca, che tremi e batti i pugni e mi piace e poi ti lecco il piedino di destra mentre tu con quello di sinistra mi sollevi le palle e mi solletichi sotto e poi scatti atletica e me lo ciucci famelica e mi fai proprio godere, Alessandra della Palestra, che tiri dei pompini da mignotta stradale e te lo dico e ti inuorguogluisci, che la troia stradale è un ruolo che a tante un po' affascina e poi eseguo la trivellazione, con ancora il cono nel culo, ti scopo, ti chiavo, ti monto e ti freso, ti aleso, ti rettifico, ti chiarifico e ti filtro, ti trapano, ti smeriglio e tu urli con l'espressione di chi sta per mettersi a piangere, ma invece no, tu sei felice come una Pasqua, come due forse, ma anche come tre ed un paio di lunedì dell'angelo, che poi arriva il momento in cui mi urli che vieni e io me ne rallegro e poi, finalmente, come se tu fossi una bottiglia di Krug Gran Riserva, ti stappo, per festeggiare la ritrovata intimità e tu, anzichè fare il botto, gemi di piacevole dolore e lasci uscire una calda scorreggia dall'ano che, arrossato, rimane aperto e dilatato ed io mi affretto, a secco, ad approfittare di tale dilatazione per premervi all'interno la minchia, che scorre senza contrasti, mentre tu ti trasfiguri e ti compaiono delle vene nelle tempie mentre il mio cazzo scorre nel tuo culo fino a che, di fuori, rimangono solo i miei rugosi coglioni e mi fermo, schiacciandoti alla chiocciola, con le tue belle caviglie appoggiate sulle mìe spalle e colgo l'occasione per ciucciare il buttplug intriso dei tuoi più intimi sapori e questa cosa ti ingrifa e mi insignisci del titolo di luridissimo pervertito, che eleva ulteriormente il prestigio della mia già prestigiosa casata e, a testimonianza della mia gratitudine, ti svango il budello merdoso inculandoti col medesimo vigore che metterebbe un ergastolano da due anni in isolamento se si ritrovasse una femmina d'imporvviso nella cella.

**
"Madonna Taz…" mormori con la mano sulla fronte, nuda sul letto a gambe aperte, osservando il soffitto, mentre io tracanno dell'acqua da una bottiglia secolare che giace polverosa sul pavimento accanto al comodino.
La tua mano mi accarezza la schiena lievissima e, dopo avermi confidato che non sai se riuscirai a camminare, ridi leggera e poi mi dici una cosa.
"Ci vieni martedì grasso a una festa con noi?"
"Noi chi?"
"Io e la Ade"
e poi mi scivoli addosso e mormori "se ci vieni non te ne penti, ci facciamo di tutto" e mi baci.
Mi fermo e ci penso.
Non male, come pensiero.
Assolutamente.

"Quand'è martedì grasso?" ti chiedo.
"Il dodici" mi dici.
"E Testadiparacarro e Federico?" ti chiedo.
"Nah, facciamo in modo che stiano a casa" mi dici.
Bevo.

"Il dodici sono a Londra, mi spiace, ma grazie."
Che bello.
Io sono a Londra.

Perchè io sono io e voi non siete un cazzo.
Ha!

giovedì 31 gennaio 2013

Giovedì

Tutina DCFC
Potrei iniziare il post con "Non so nemmeno io perchè sono andato là" ed invece il motivo per cui, stamattina, mi sono recato alla Pale della Ale lo sapevo benissimo ed era un perchè legato alle sue mirabolanti chiappe ipnotiche e, devo dirlo con la sincera franchezza di sempre, le mie bavose e sbavanti aspettative non sono stato assolutamente deluse.

La Aledellapale, stamani, era sensualmente struccata, i capelli inchiodati al cranio con un mollettone di legno, indossava ballerine da danza priva di calze alcune, era verniciata da una tuta grigia dermoculeoficale solidamente trapiantata nello spacco del culo ed anche in quello della fica, componendo uno zoccolo di cammello di assoluto rilievo. Al piano superiore, invece, presenziava assurdo un pile nero con zip, vessillo dell'inutilità poiché, essendo esso indossato aperto, dalla tuta dermoculeoficale spuntavano i chiodoni della gioia, elevando il sublime capo d'abbigliamento sportivo da semplice tuta dermoculeoficale a tuta dermoculeoficalecapezzolare che, debbo dirlo, è quella che tra mille preferisco.

La Aledellapale me mi fa tirare il cazzo.
Lo farebbe tirare anche a un motocarro della municipalizzata, la Aledellapale, perchè non solo è parecchiamente figa, ma è specialmente ed assolutamente una grandissima Troiona.
Che felice che è stata di vedermi, la Aledellapale. Mi ha condotto nell'ufficio della Pale e mi ha offerto un bel caffettone, che mentre me lo preparava s'è dovuta chinare due volte a prendere le tazzine e gli zuccherini e i cucchiaini e quel culo ricoperto dalla microfibra grigia della tuta dermoculeoficalecapezzolare mi ha fatto imbarzottire un bel po' e, nel momento in cui le ho rivelato un pensierino tutto mio che mi passava per la testa, la Aledellapale si è girata con un'occhiata che meritava da sola una sega e, passandosi signorilmente la punta della linguina sul labbro superiore, inarcato appena da un sorriso da mezzena di vacca cruda, mi ha pregato di confidarle i miei pensierini a voce bassa, che la Pale par essere diventata covo di vipere, che ci credo puttanazza di quella gran troiazza, considerato l'andazzo da cazzo randazzo che aleggia nell'aere tersa.

E poi abbiam conversato, che conversare con la Aledellapale è, a mio avviso, la cosa più inutile e pesante del mondo, ma d'altra parte ero cosciente che bisognasse conversare un attimino prima di passare alla pianificazione dell'azione trivellanea, specie considerando il lungo tempo che ho lasciato stoltamente passare dall'ultima visita ginecologica che le ho fatto. E così ho attivato lo script mod sound pass-through on e mi sono limitato a farmi indurire progressivamente il cazzo pensandola mentre se lo infila nel culo lucido di vaselina cavalcandomi a rovescio e l'ho assecondata con dei casuali "Ehbeh" - "Maddà?" - "Ha-ha-ha" che tanto ci stanno sempre bene e la Ale, come il Gange in piena, mi ha ragguagliato su tutto ciò che è avvenuto dall'ultima volta che l'ho visitata e del cui incessante racconto io non ho trattenuto una sola parola, poichè lo script era in run.

Poi, a un tratto, ho lanciato la riga di comando mod sound pass-through off e, con l'eloquio signorile che mi distingue tra milioni, ho distratto l'argomento dalle sue memorie, virandolo con gradualità vero l'analisi (curioso questo termine) della sua potenziale chiavabilità estemporanea e/o assidua, considerando che la Aledellapale ora è fidanzata con Testadiparacarro, ma sono stato subito tranquillizzato da una serie di segnali e feromoni di cui avvertivo il profumo e, dopo aver risposto "come fai a saperlo?" alla mia domanda "sei in ovulazione?", la Aledellapale si è fatta incantonare vicino all'armadietto delle coppe e ha lasciato che io scoprissi da me se, sotto la tutina dermoculeoficalecapezzolare, indossasse biancheria intima o meno, me sciocchino che vado a fare queste domande stupidine che hanno ante litteram no come risposta.

Pare che stasera Testadiparacarro sia a giocare a calcetto.
D'altronde si sa, giovedì calcetto, oltre che gnocchi.
Anche io e la Ale, dato che è giovedì, ci siamo accordati per mangiare gli gnocchi e poi giocare un bel po' a calcetto.
Io col cazzo, lei col culetto.
Io adoro il giovedì, da sempre. 

mercoledì 30 gennaio 2013

Evoluzioni

Bonjour, bonjour.
Procedo tosto ad una sintesi dei giorni perduti tra cose strane, cose belle e cose meno belle. Partiamo da quelle strane: domenica mattina, in un impulso che non so nemmeno io da dove venisse, attorno alle ore 11:12 sono partito in direzione Padova, per andare a vedere la mostra di De Nittis, pittore di cui non vado assolutamente matto, ad eccezione di alcune opere realizzate nel suo primo periodo, che trovo favolose. Ho poi bighellonato per la città, sino all'approssimarsi delle tenebre, col cui favore sono ritornato a casa. Pizza surgelata, sega, nanna.

Procediamo con le meno belle: lunedì è stata una giornata che definire infernale sarebbe dedicarle un complimento.
In sintesi estrema, la giornata tutta s'è dipanata nella riorganizzazione e nella riassegnazione degli incarichi che ha trovato disponibili alcuni, disponibilissimi altri ancora e ostile, ostico ed osteggiante uno: il Loca. Il soggetto sapeva che su di lui sarebbe ricaduto l'incarico di reposnabilità e, per questo motivo, s'è prodigato lungo i temi a) non contare su di me perchè io appena si materializza un niente me ne vado b) io in ogni caso non lo faccio c) se, per assurda ipotesi, lo facessi vorrei più soldi ed allora ecco che mi casca il somaro sul tavolo operatorio e solamente alle ore sedici e ventiquattro riesco a portarmi a dama dicendogli "Bauscia, guarda che se accetti la direzione e il planning, tu diventi un dirigente, viene rifatto il tuo contratto e prendi una retribuzione da dirigente, avrai il FASI e tutte le robe da dirigente" e allora abbiamo chiuso con un "ci devo pensare" che, a quel momento, corrispondeva ad un 'sì' con riserva di avallo da parte della Emy.
Lunedì sera mi sono regalato la più assatanata delle Nadine che mi ha fatto godere come un maiale razza Cinta Senese.

Martedì mattina mi sono incontrato col Ruggi, che poi sarebbe partito per Bordeaux. Abbiamo ciarlato di cose sempre legate al lavoro e poi lui mi ha passato un indirizzo e un numero telefonico londinesi, che io credevo fossero di una troia che merita e invece è di una persona sua conoscente, tale Daniela, una fotografa che fa anche l'art buyer per alcune agenzie di produzione. "Prova ad andarla a trovare e spiegale cosa ti frulla per la testa" e questa è una cosa gran bella.
Poi il Ruggi è partito e io sono andato a farmi un giretto in macchina, così, per riordinare le idee.
Poi, ieri sera, la notizia ancora più bella: il training on the job della Skizzofmylife si completa con trial finale VENERDI' PRIMO MARZO. Il che ricompone parecchio il mio stato d'animo poichè, se qualche rudimento d'aritmetica mi è ancora rimasto, significa che i giorni mancanti al suo rientro a Londra vincitrice sono ancora ventinove.

Adesso devo pianificare con calma e logica cosa fare.
Ci sono cosette da sistemare, contratti, passaggi commercialistici ed altre amenità dimmerda che, gioco forza, me le devo smazzare io.
Per cui oggi inizierò a scrivere un'agenda di appuntamenti dal commercialista, da questo e da quello, non c'è via.
Stavo guardando gli orari dei voli e le disponibilità, perchè vorrei parecchio salire a Manchester nel fine settimana per rendere edotta la Skiz delle evoluzioni.
Ecco, questa è la sintesi.
Non male, non male.
Bonjour again.