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venerdì 31 maggio 2013

Una vita esplosa

Bonjour.
Sintesi estrema: oh ciao Taz, ci sarebbe da fare 'sta roba e abbiam bisogno di te, no raga no grazie, 'scolta se vieni ti pago un bel tot, minchia son tanti, dai che ti aspetto, prendo la roba, saluto la cumpa dicendo poi torno, compro il biglietto, mi metto a volare, ritorno a Milano e mi gelo i coglioni che sembra novembre, un tipo mai visto c'ha in mano un cartello con scritto il mio nome, lo seguo, salgo e sparo il riscaldamento a cannone, lui guida e io dormo, mi porta nella mansarda arredata in stile design che non ti crede nessuno, poi chiude la porta e io mi rendo conto di aver fatto esplodere la vita: c'ho una macchina e una pistola a Dakar, uno scatolone di abiti invernali a Parigi, un mucchio di roba ammassata in un ex ufficio al paesello e adesso sono nel capoluogo di provincia taziale in bermuda e camicia, cotto dal sole e coi capelli che stanno crescendo che sembro un najone in licenza breve dopo il campo tiri in Puglia.

Sono tornato da quasi una settimana e non c'avevo cazzi di scriverlo, ma stamattina, che è la fine di maggio e ci sono quindici gradi e pioviggina, mi ha preso lo sconforto e l'ho scritto.
Ecco qua.