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mercoledì 2 ottobre 2013

Extra ordinarie

Per dei giorni non succede un cazzo e poi arriva il giorno in cui succedono ben due (2) cose extra ordinarie e io non sono abituato a gestire il succedersi di due (2) cose extra ordinarie.
Su Taziopoli calavano le prime ombre della notte quando il parlàfono, che da immemore tempo non sentiva entrare nel culo una telefonata, inizia a squillare e a lampeggiare una scritta ADE che un po' mi ingolosisce sempre.

"Ciacciao Cicci amo, come staiiii?"
Vecchi ricordi, antichi ani, puttaniadi e stupidiadi, che tenerezza.
La Adelina squittiva nel mio orecchio perchè il suo "ragazzo" (ergo un magnaccia delinquente e puttaniere di sessantacinque anni, proprietario di un naitclebb) ha comperato un nuovo locale che deve venire una figata toppissima da paura. E allora lei, che è ganza come un salmone, le ha detto che il nuovo naitclebb potrà venire una figata da paura toppissima solo se sarò io a fare il "consulente di designER".

"Cosa dici Cicci? Ti intrippa l'idea? Dai, dai, dai che ti sento che sei già lì giù a spada con la testolina intelligente che c'hai! Dai lo fai il consulente di designer per la tua Adelina che così lei ti fa anche i giochini sozzoni che ti fanno tirare il pisellone bellissimo?" e sguazza una risata saponosa.
"Gratis?" chiedo io che oramai sono pronto alla dissoluzione nella toposfera di Omega16.
"Maccchegraaaaaaatis Ciccciiiiiiiii! Ma ti pareeeeee? Senti facciamo una roba ganza: la setti prossi vieni qui al locale che Alfredo ritorna da Cuba (…) e ci mettiamo al tavolino e discutiamo di tutti i dettagli eh Cicci? Eh?"

Eh.
E discuteremo di 'sti dettagli.
E già qui poteva essere bastevole. E invece no.

Sul far delle nove rientra il mio fidanzato e ci mettiamo a mangiare quel che avevo preparato con sapiente perizia e squisita creatività. Egli grufola nel suo troguolo e, al termine della razione suina, si netta la bocca impreziosita di sugo divino e, ancora masticando l'ultimo boccone, declama.

"ZentTazz, io e te ci doviamo fare un bel dischorsett da amici fraterni."
Minchia, mi dico, mi sta sbattendo fuori di casa, ma invece no.
"Io atte non lo zo che hidee giai sulla biznez di Praca, ma ioqquà sto finhendo i sodd e non so come minghiaffà. Peccui io te lo dhico angora: vieni a Praca con me che ci proviamo a vedere cosa si può ffhare."

Al che io mi sono sentito di partecipare con sincerità al dischorsett da amici fraterni e gli ho detto che no, che io a Praga non ci vado, a meno che non sia un puttantour pagato che allora cic-ciac pronti via.

"Taz però io hattè ti devo essere zingero. Io a Praca ci vado l'hostess. Indando per qualche temp per chapire se gè dripp peggatt o se non ze ne fa minghia. Tu resht qquà dranguill la casa è atua disposizione gi mangherebb TTazz, però nun ti ingazzare che io gi devo provare."

No peloso porcone minchaiolo e busone, non mi ingazz.
Nom mi ingazz perchè ciòchedicch è ragionevole.

Lui parte e va in esplorativa, io resto qui a scrocco, uso la sua macchina perchè gli pago personalmente l'andata e il ritorno in aereo, meglio di così si muore.
Poi abbiamo fatto i piatti, ci siamo fatti la doccia assieme che ci accende sempre la voglia maiala e siamo andati a troie a Sciangai.

Mi spiace che vada e sono anche preoccupato.
E' così che deve fare una fidanzata no?

lunedì 30 settembre 2013

La mandorla e la fava

L'impero dei culi con gli occhi
"Minghia Tà ma come cazzo è ghe si gghiamava?"
"Cazzo ne so, non capisco un cazzo dei loro nomi. Chiamala Troia e basta"

E lui ride assestandomi una manata sulla scapola.

Sì perchè dovete sapere che col Costa, che è come un fratello per me, abbiamo avviato un task davvero proficuo ed intelligente: attraverso delle altolocate entrature del mio frate, siamo stati ammessi, nella vicina Sciangai, in un bordelletto sommerso dagli occhi a mandorla.
Per cui, dato che entrambi siamo attualmente in attesa che un'occupazione degna del nostro lignaggio ci supplichi di lavorare, trascorriamo le giornate a dormire nello stesso letto nudi e le notti a chiavare puttane del far east.
Che hanno il loro perché. Cioé, ne hanno tantissimi dei perché.

Innanzitutto costano poco, cosa che ci consente un'assidua frequentazione. Secondariamente c'hanno tutte dei bellissimi piedi. E poi dei culini quasi maschili, cosa che per entrambi  ha un significato particolare, belle tettine sode, bei capezzolini neri, la pelle della fica scura, solcata da micropiegoline che ricordano nobili tagli di chateaubriand sul quale la salsa bernese ce la mettiamo noi. Accettano quasi sempre di farlo senza guanto, se lo fanno facilmente mettere ne culo, si fanno schizzare in faccia e non si lavano tantissimo. Insomma, rasentiamo la perfezione.

Quindi le nostre serate raffinate si articolano come segue: io chiavo e il Costa mi filma, nudo a cazzo ritto e quando io vengo prendo la telecamera e filmo lui che chiava. Talvolta ci sbizzarriamo in acrobatiche auto riprese mentre la chiaviamo in due.
Insomma, debbo dire che i contenuti della nostra esistenza si stanno elevando verso vette irraggiungibili per molti, ma non per noi.

Concordemente abbiamo attestato la nostra preferenza verso le filippine, gran gnocche e gran porche, poichè ridono, sono solari, vengono e non fanno alcuna storia. Una sera abbiamo portato in camera una del Laos, una stronza patentata, per cui al momento il top sono le Filippine e il bottom è il Laos.

Ora abito dal Costa, perchè quella topaia di merda nel capoluogo di provincia taziale mi stava dissanguando e, al momento, non vi è alcun motivo di vivere là.
Quindi sto tentando una reintegrazione sociale a Taziopoli, senza particolare entusiasmo.
Il nostro lato omosessuale si sta accentuando in maniera marcata e vi sono momenti, durante la pigra giornata nudista a casa, in cui ci saltiamo letteralmente addosso succhiandoci le lingue e aggrovigliandoci arrapati come tacchini.
Forse la cosa dovrebbe farmi meditare, ma al momento non vi è nulla in grado di indurmi la meditazione.

Il Costa, che forse è più un fidanzato che un fratello al momento, ha la deprimente pretesa di mettere a punto piani di uscita dalla nostra crisi, partorendo idee da incenerire sul nascere.
E martella incessantemente con la Repubblica Ceca dove, a suo dire, c'è uno spazio inenarrabile nel business del porno. Il tizio facciadimerda lo ha pagato e si è anche detto estremamente soddisfatto del lavoro che ho fatto. Un dramma questo, perchè il Costa ora ha un ritornello che fa "te lo havevodett Taz, è uno zerio" e, acclarata la serietà di testadimerda, insiste nel dire che attraverso di lui potremmo mettere in piedi una piccola casa di produzione orientata al web e allo scambio di coppia.
Due maroni così.

La mia vicenda giudiziaria con quei budelli merdosi si è conclusa con una transazione.
Semplice.
Vi faccio due conti: mi dovevano 150.000 euro, abbiamo transato a 10.000 e ritiro delle querele, l'avvocato me ne ha pompati 5.000.
Per cui, ora i 5.000 che mi rimangono ho deciso che li investo in ottima erba, ottimo whisky e ottime puttane mandorline, assieme al mio amico Costafrate.

Almeno sino a quando non tirerò su una scimmia pesante e mi sveglierò a Praga, col Costa sulla schiena che me lo allunga nel culo.
Che è sempre un bel pensare, comunque.