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martedì 15 ottobre 2013

Tazioperator

Proficua giornata da tour operator, interrotta solo da una chilometrica telefonata del Costa (a scrocco da un posto in cui sta lavorando) che mi comunica che chullichazzi che torna: ha da lavorare, la gnocca la devi parar via con la racchetta da tennis e il suo amico è grandioso troppofottestotippahttazzz. Gli servirebbe la macchina. Non hai che da venirla a prendere, Costapraga, pensavo che me la potevi apportavi the Taz, non mi sogno nemmanco, è tua e sta qua.

A parte questo, proficua giornata da tour operator.
Le Cagnarie sono zeppe, ve lo dico eh. Però il Tazietti, scaltro come lo stercorario, ha rammendato una situazione very kewl as accomodation, ma un'odissea come viaggio. Sei ore. Minghiaoh, come direbbe in ceco Costakowitz, manco dovessimo andare a Nuova York, che se salgo sul Pirellone la vedo, la Gran Cagnaria.

I miei partner dicono don't worry, stasera si cena assieme ed io espongo.
Molto bene, dico io, qua rinresca e io improvvisamente ho voglia di caldo e compagnia.
Ha!

Non capisco, ma mi adeguo

Allora adesso vi racconto una cosa davvero curiosa.
La settimana scorsa si è tenuta una riunione tra me, la Ade, il magnaccia puttaniere e l'architetto. La Ade deve aver talmente rotto i coglioni che il vecchio marchettaro, pur essendo uno spaccone ganassa dai metodi di merda, ha accettato la mi richiesta.
Per  cui ora cosa succede?
Succede che io traccio a grandi linee colori, loghi un look and feel in generale, ne discuto con l'architetto e questo, dopo aver discusso con me, fa esattamente il cazzo che vuole lui, fottendosene di quello che avevo detto io.
E presenta al marchettaro puttaniere.
Il quale, penna alla mano, stravolge il progetto dell'architetto, dice lui come vanno fatti i loghi e il resto e l'architetto torna a casa e ridisegna.

Mi corre l'obbligo di una telefonata alla Ade, a quel punto. Tanto per capire se d'improvviso il marchettaro si sveglia e dice di sbattermi fuori dai coglioni.
"Ma sei matto cicccciiii? Và che te gli servi un casino eh? Te sei la base che stimola le sue idee."

Ottimo.
Comincerò a spruzzar puttanate a gogo, tanto poi l'architetto le ignora e il ganassa scarabocchia.
Bello, così.

lunedì 14 ottobre 2013

Villeggiatura antiquaria

Bonjour bonsgiur.
E allora si stavano facendo le due del pomeriggio di venerdì quando il parlàfono rabbrividisce e io con lui, a lungo dibattuto se rispondere o meno, ma poi ho detto cazzossì rispondi coglione, non puoi essere così merda che è la sessantaquattresima volta che ti chiama e allora vai di verde.

Era Renè, il marito della Silvana, la coppia bestia formata dal marito bestia e dalla moglie bestia, ve li ricordate?
Beh che festona che mi fa, non mi cazzia affatto, io tento di scusarmi ma lui è un signore e chiosa dicendo che se non ho risposto avrò avuto i miei motivi e così si discorre.
Si discorre della Milly desaparecida, di Inquieta morta, del vecchio giro che si è dissolto nei rivoli dei mille privè fognari e via così, gli affari, la salute, la famiglia, l'amore, gli astri, i tarocchi e dopo quasi un'orata buona il bel Renè mi dice: "Oh ma mangiarci una pizza ignorante? Dici che sia sbagliato?" e io dico che no, che non è sbagliato e ci accordiamo per sabato sera.

Ah la Silvana, che sozza creatura tentatrice e meretrice, rivederla è stato un piacerone. Però io mi ero prefisso una cosa marmorea: si pizza, ma non si fotte. Perchè io mi ci devo riabituare alle persone, dopo tutto questo scollamento dalla realtà.
E loro, che sono persone intelligenti, non hanno forzato nulla e quando s'è fatta mezzanotte hanno aggiornato, così come ho fatto io.

Però a tavola, mentre accennavo sommariamente al mio percorso Italia-Inghilerra-Francia-Canarie-Marocco-Senegal-Italia la Silvana, che è persona di cultura (non scherzo, anche se non c'entra un cazzo a questo punto della sintesi) esordisce dicendo: "Certo che farci una bella settimanina alle Canarie che là ci sono ancora trenta gradi e i prezzi son crollati, non sarebbe male".
E quindi si attacca su quel fronte, che io lo so bene perchè la sozzona vuole andare alle Canarie, dico la mia su quel che so, dicono la loro su quel che sanno e poi il bel Renè mi dice "Dai che facciamo Tazio, sei dei nostri?"

Quindi mi si è prefigurato il seguente scenario: una coppia di tre si sistema in una camera da tre e tutti e tre si disperdono tra le dune sborraiole a cercar cazzi e fiche random aged and random random.
E vi giuro, per la prima volta dopo tanto tanto tempo, mi è venuto un pizzicorino al perineo che mi ha corroborato.
Per cui ho detto di sì, son dei loro.

Andiamo alle Cagnarie.
Un po' di vacanzina me la merito.
Ebeh.