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lunedì 26 settembre 2016

Tenera è Praga

Praha 1, piazzettina, facciata dell’albergo asburgico dal sapore dorato di Sissi e cavalli bianchi, manca solo Cecco Beppe, bevo il secondo Macallan, dei quattro previsti come prima colazione delle undiciezerozero dal dietologo, respiro a fondo l’aria fresca e considero che qui sono un sovrano e a casa una merda.
Mi voleva uno stacco regale, non vi è che dire.
Mi voleva un risveglio, nel letto presidenziale, con una giovane mora da infarto che dormiva adamitica accanto a me.
Poesia, magia, elevazione dei valori, erba di ottima coltivazione, liquori costosi, locali costosi, albergo costoso, mignotte costose.
Terapia dell'anima e del corpoporco.

Mi tratterrò alcuni giorni, devo.
Le due gemelline incestuose, biondo platino, mostratemi dalla mia mora concubina, non avranno posto per due prima di mercoledì e io ci voglio andare con chi mi ci ha indirizzato, la mora concubina, in un lesbo-orgy-quartet che nemmeno Buddy De Franco con Art Tatum ne hanno fatto di meglio.

Ma bisogna stare attenti.
Bisogna bere con giudizio e farsi con altrettanto giudizio.
Si deve mantenere quello stato ebbro-fatto sempre presente, ma mai preponderante.
Altrimenti si gode a metà.

E’ un sozzo mestiere, ma qualcuno deve pur farlo.

Ha!