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venerdì 24 aprile 2015

Quando mi passa? Mai.

Che fortuna!, che fortuna!
IL Costaminchia e le Faine hanno fissato per le ore sedici l’importante riunione del board del bordel a cui io per nessuna ragione al mondo vorrò mancare!
Che fortuna!
Meno male che non è saltata la reunion, amisgi che numerossi vi vengo a trovare accassa a uno a uno tra pochissimo, perché io sono un importante senior advisor del board del bordel. Eh.
E così tra poco prendo il trolley che trullallallà e mi reco nell’headquarter del bordell per l’importante riunione del board. Ehssì eh.

Ma quando mi passa a me? Mai.

Fino alle ventuno nel bordel con i members del board è troppo anche per Carminati.
Esiste però, eh-eh-eh, già-già-già, l’eventualità Galina che non l’ho mai provata e che le potrei chiavare la gola (che pare sia la sua cifra professionale, diciamo) sia per cultura generale, sia come passtime nel bordel come senior advisor in charge al board col trolley trullalallerotrullalalà.
Non mi passa più, lo so.
A domani, amisgi, che mi troverete accassa con reservation AtTheSame che mangio col Max e schiarisco le natiche.

Non mi passa più, lo so.

Riassunti e fermenti, ripassi e dolori, clima stabile e rigatoni vicini

Bonsgiur, bonsgiur, bonsgiur.
Che bella giornata che è oggi: dieci gradi e solicello, si sta bene. Praga è stesa laggiù, la Romi é stesa quaggiù, io bevo un caffettone americano qui giù, il trolley trolla là, Internet dice che a Milano al momento è come qua, che a Taziopoli domani la minima sarà di undici, la massima di ventitre e il cielo sarà parzialmente nuvoloso.

Dividerò questo bel post, raffinato, elegantemente tessuto tra le insidie della lingua italiana, in due parti. La prima, per aggiornarvi sugli sviluppi verificatisi dai tempi di Riga, la seconda per dare doverosa e sentita risposta agli amici che mi hanno posto dei quesiti che, un po’ per la fretta, un po’ per altri motivi, non ho soddisfatto pienamente.

Parte ordinaria

Ieri abbiamo visto non due, ma tre appartamenti, tutti situati in Praga 1 che, per chi non lo sapesse, è il distretto del centro storico della città. Anche se non è perfettamente esatto: diciamo che in Praga 1 c’è anche il centro storico della città vecchia. (Nota: andate a Praga perché è una cosa meravigliosa, credetemi).
Va detto, con doveroso inciso, che tutto ciò che abbiamo visto si è rivelato un’autentica mmerda, ma va anche detto, con pari precisione, che diviene insostenibile per le mie finanze continuare a vivere come Onassis all’Hotellone Lussuosone, poiché io di Onassis non ho nulla, nemmeno di profilo, essendo io di una bellezza assai rara per un uomo stupendamente appena over quaranta che sa vivere col suo tempo e con la performàns.

Per cui ho affittato il meno fecale degli appartamenti, con il beneplacito della Romi che già è in azione mentale al fine di renderlo una base operativa del Tazio: lavasgiu, asciugasgiu, stiransgi, cuscinansgi e dormansgi. Poi le ci vivrà stabilmente, ma IN ASSOLUTA SOLITARIA (eventuali grattatine di fica se la va a far dare altrove), mentre io deciderò il da farsi: voglio stabulare all’Humble Hotel & Brothel? Ok. Voglio l’Hotellone Lussuosone per dedicarmi alla wellness & fitness dura e spietata come facciamo noi le marines sederine pazze pazze? Ok. Voglio stare nella fechouse a riposare il buco del glande? Ok.

E fin qui, quindi, tutto a posto. Di automobili non se ne parla, c’è un rental a quattro passi aperto h24 per cui, semmai dovesse servire, si va lì e tac-taratac-tac la si noleggia.

Bene.
Oggi pomeriggio, ad un orario non ancora definito dal Costafrate e dalle Faine, ci sarà una bella e pulita riunione all’Humble Brothel con un già noto Ordine del Giorno. Ecco, Ordine del Giorno risulta già una contraddizione nei termini, in quanto Disordine del Pomeriggio meglio si attaglierebbe ai deliri che verranno posti sul tappeto: reclutamento di due ragazze di cioccolata (mai viste) provenienti da un altro localino ammodo per coronare il Procett delle Necre che il Costa da tempo affina con magistrale visione da condottiero; allontanamento di una ragazza moldava trovata stesa nel cesso con una siringa nel braccio. Che  vada a morire altrove, merda umana; progettazione di una formula Premium attraverso la quale il cliente paga un tot (un bel tot) e per la durata di dodici ore di erogazione del servizio trapana tutte quelle che può e vuole. Cose belle, insomma.
Voterò entusiasticamente sì a tutto, preleverò del contante e poi mi trasferirò al Praga Ruzyne in attesa dell’aeromobile che mi riporterà a casa.

“Tà so conthent chettenevvai accass per un pog, vedi che tantevvholt ti ripos”.
E vedi che tante volte sarà così Costabirillo delle mie palle glabre.
Per cui, sorvolando sulla parte servizi sessuali erogati on my demand dalla Romi (no, niente da fare raga, la figliola non c’ha il quid, non c’ha) direi che la prima parte del post è esaurita e bella che completa.

Parte speciale

@Lolita: non mi fare così, lo sai che sono sempre contentissimo di leggerti, specialmente quando mi dici che hai riletto tuuuuuuuuuttto quello che ho scritto e mi fai i complimenti. Tu sei la mia fidanzatina porcona, come faccio a non volerti bene amo? Bacini, bacini, bacini. Ti chiedo scusa se non ti ho risposto come dio comanda. Ci farò più attenzione.

@Hip:
lo spiegone. Non è molto facile fare lo spiegone e devo anche ammettere di non aver (inconsciamente, volutamente, boh) approfondito un argomento dalle tante sfaccettature complesse. Posso fare una sintesi, autocritica e spietata: io sono unammerda in certe situazioni. Segnatamente, sono una mmerda in quelle situazioni in cui sarei chiamato a spendermi e ad assumermi terrene responsabilità verso qualcuno. In tal caso io divento l’uomo che fugge, che starebbe anche molto bene come sottotitolo al blog. Quando qualcosa non va lungo l’assoluta traccia che io ho magistralmente dipinto nella mia testa e quando una persona mi ricorda di essere umana e mi chiede umanità e sacrificio e dedizione, magari a fronte del sacrificio, della disponibilità e dell’umanità che già mi ha dato a piene e generose mani, io fuggo. In Africa, in Marocco, in Belize, anche in Belin a volte, ma fuggo.
Un tempo, una donna crudele, che mi ha fatto uscire di testa sterminandomi di dentro, mi disse una verità inossidabile: “Le persone che ti vogliono bene non riusciranno mai a farsi bastare semplicemente che tu sia IL Tazio e questo è il motivo per cui rimarrai solo, per sempre. Rimarrai solo sinché sarai convinto che essere IL Tazio sia una manna per chi ti sta accanto e spero che tu ci creda davvero a questo delirio, perché non ti rimarrà che fartelo bastare quando attorno avrai il vuoto”.

Ecco. Non mi sono affatto divertito a scriverlo, ma te (ve) lo dovevo.
Vi voglio bene, anche se so che dopo la citazione della Donna Crudele, ogni mia affermazione sentimentale risulta dubbia.

mercoledì 22 aprile 2015

Voglia di rigatoni al ragù

Sono stanco, stanco morto.

Io non reggo giornate così, che cominciano alla mattina alle nove e finiscono a mezzanotte, no. La Romi dorme da mo’, mentre io sono talmente teso che non riesco a sentire il sonno che avanza.Bene tutto l’insieme, ok, ma un nulla di concreto, solamente dichiarazioni di intenti e un rimando a un secondo incontro per il quale entrambi avremo fatto i “compiti a casa”.

E fuori ci sono due gradi e io mi sono rotto un po’ le palle.

E allora cambio radicalmente programmi, alla calda luce dell’abat-jour.
Ecco, di seguito, il piano.
Domani ore 14:15 partenza, transito di tre ore e mezzo su Varsavia, arrivo a Praga ore 20:30.
E fin qui tutto bene.

Cenanza e dormienza e dopodomani lo impegniamo per andare a vedere i due appartamenti che ha individuato la Romi, che vorrei decidere e chiudere la partita. Pagare 10k euri al mese in albergo è da pirla, devo ammetterlo. Venerdì pomeriggio riunione al bordello col Costa e le Faine per la pianificazione di alcuni interventi organizzativi e provvedimenti vari. Alla sera, ore 22:00 circa, partenza col volo diretto per Malpensa, dove arriverò alle 23:25. Poi, tra cazzi e mazzi e macchina, partirò fisicamente dall’aerostazione a mezzanotte, mezzanotte e mezzo, massimo l’una. Inforcherò l’autostrada e metterò piede in casa due ore e mezzo dopo, minuto più, minuto meno.

E sarò in Italia, a casa.
E il futon mi farà le feste, assieme al water e al lavandino, che non c’è niente dentro. Ma è mia, cazzo. Casa mia.

Ho mandato un sms al Max, prima. Gli ho detto che se fosse disponibile potremmo vederci a pranzo io e lui sabato, chiarirci e metterci una pietra sopra, sempre che gli stia bene. E gli è stato bene. Per cui l’idea di un pranzo alla Solita con Max mi mette già di suo un umore diverso, più luminoso. E anche se dicono che nel w.e. sarà brutto, me ne chiavo.

Ho poi uozzappato la situazione alla Skiz, facendo il simpa della cumpa per dirle che vorrei offrirle un aperitivo, ove nulla osti.
Breve e sintetico, il uozzappo di risposta.
“Intanto arriva, poi ci si sente, ciao”.

Ok, intanto arrivo e poi ci si sente.
Ok.

Un sottile ago mi trafigge, ma passerà.
Passerà.
Casa, comunque.
Sì.